Manto Nero

Manto Nero Manto Nero // calvario di un monaco MANTO nero» nasce dall'incontro di due autori cosmopoliti, entrambi convinti che i contrasti tra diversi mondi culturali possano venire, se non eliminati, almeno superati in forza dell'umana comprensione. Sono lo scrittore del romanzo (Piemme Editore) Brian Moore, irlandese vissuto a lungo in Canada prima di trasferirsi in California, e il regista Bruce Beresford, australiano emigrato a Hollywood, che ha già affrontato con finezza il tema della differenza in «A spasso con Daisy» e «Mr. Johnson». Ambientato nel 1634 nel Quebec settentrionale, «Manto nero», un titolo che allude al soprannome affibbiato dagli indigeni ai gesuiti, racconta una finzione basata sulla lettura di tante cronache vere: il drammatico viaggio di un giovane religioso francese, padre Laforgue, per raggiungere la sua missione nel lontano territorio degli Uroni scortato da un gruppo di indiani Algonchini. Imbarcatosi nell'impervia avventura, deciso a salvare le anime perse nelle tenebre dei selvaggi, Laforgue scopre di essere considerato a sua volta da quelli un demone destinato a distruggere le loro ancestrali credenze animistiche. , „ Solo dopo un calvario di prove, fame, paura, tortura, esce maturo di una fede senza più pregiudizio che passa per la via assolutoria, quella dell'amore. La natura lungo le rive del fiume Saguenay e del lago St. Jean è bellissima nella fotografia di Peter James e gli attori, professionisti e non professionisti, canadesi e australiani, bianchi e indiani, recitano in calibrata sintonia. Però questa versione austera e anti-hollywoodiana di «Balla coi lupi» è drammaturgicamente debole: interpretato da Lothaire Bluteau, ex Gesù di Montreal, padre Laforgue non riesce a diventare un vero protagonista.

Persone citate: Brian Moore, Bruce Beresford, Gesù, Johnson, Manto Nero, Peter James

Luoghi citati: California, Canada, Hollywood, Montreal