CELENTANO di Simonetta Robiony
CELENTANO il mondo salvato da un giardiniere idiota Con lui lavorano Christopher Lee, Totò Cascio, Carroll Baker: il film, regista Orfìni, punta al mercato Usa CELENTANO i l mondo salvato da un giardiniere idiota ROMA. La piramide di cristallo è immensa e lucidissima, alta e svettante nel buio dello studio otto di Cinecittà che funge il salone di una villa sul lago di Lugano. All'interno, ma a vista, computer di varie dimensioni, scaffali, consolles tecnologiche, scrivanie futuribili intomo alle quali si muove un gruppetto di bambini superdotati, piccoli geni della scienza convocati in questo super-laboratorio da una miliadaria americana che vuole il siero dell'eterna giovinezza. L'ordine teutonico con cui i ragazzini mostruosamente geniali attendono ai loro compiti di ricercatori è turbato dall'arrivo di Adriano Celentano, cappellaccio all'Amaro Averna ma stivaletto discotecaro, che da bravo maestro di montagna tenta di eseguire il tradizionale appello. «Se sei qui devi dire presente», spiega il maestro Celentano a un bambino ribelle. «Ma se mi vedi che sono qui perchè te lo devo dire?», risponde il bambino con logica infantile. «Di' presente!», ingiunge il maestro. «No, non lo dico», ribadisce l'alunno. E finalmente, a risolvere un dialogo che avrebbe potuto protrarsi all'infinito, Celentano snocciola la sua morale, modesta ma rassicurante. «Tutte le cose nella vita hanno un senso, anche quelle che sembrano non averlo». E' il set dell'ultimo film con Adriano Celentano, incontrastato signore degli incassi con «Il bisbetico domato», «Bingo bongo», «Innamorato pazzo», tornato al cinema dopo il fallimento del suo personale «Joan lui» poco amato dalla critica e ancor meno dal pubblico. Per lui Mario Orfini, regista occasionale e produttore in pianta stabile, ha costruito questa fiaba teconologica, un po' «Oltre il giardino» e po' «Ritorno al futuro», facendo scrivere e riscrivere per ventun volte al duo di esordienti ex premio Solinas formato da Grazia Giardiello e Roberto Jannone questa sceneggiatura sull'Idiota Puro capace di restituire umanità a un mondo che sembra averla persa. A fianco di Celentano, giardiniere che ama le piante fino al punto di sistemare sulle loro foghe registratorini automatici che emanano musica, indicato da un computer per la sua follia come il solo maestro in tutto il mondo che sappia insegnare a questa classe di piccoli Nobel cos'è la fantasia, si muovono l'ottantenne chiusa in un corpo da ragazza Kate Vernon, già biondona nel «Malcolm X» di Spike Lee; il fedele servitore Christopher Lee, eterno Dracula dello schermo; il piccolo Totò Cascio di Tornatore, solo genietto italiano non uscito dagli sfibranti provini cui sono stati sottoposti i sei gemetti americani, giapponesi e altro; la centenaria miliardaria Carroll Baker proprietaria di Futura Foundation che cerca la gioventù perduta. E' un progetto di grande ambizione, girato tutto in inglese con la speranza di conquistare anche il pubblico americano, previsto a Natale almeno per mezza Europa Francia e Germania in testa, ricco di effetti speciali, città del domani, ottovolanti, villone di lusso, ma soprattutto inondato di buoni sentimenti, quelli nei quali Adriano Celentano da trentanni è maestro. E' stato realizzato da molti, Titatus e Reteltalia tra i primi, ma moglie e cognata del Molleggiato comprese, per diciotto miliardi di Iure, cifra anomala per l'Italia della crisi. Mario Orfini lo considera una sfida studiata a tavolino. Il titolo, proprio a causa di questa oculatezza, è tuttora da decidere. Scartato «Tilt» perchè si sarebbe scritto: «Celentano ha fatto tilt», eliminato «Cybereden» perchè incomprensibile, «Il ritorno dell'idiota» perchè faceva il verso a «Il re degli ignoranti», attualmente si chiama «Jackpot», ma potrebbe mutare di nuovo. Simonetta Robiony A destra una immagine del nuovo film di Celentano. Titolo provvisorio «jackpot». Per questo ritorno sullo schermo Mario Orfini regista occasionale e produttore in pianta stabile ha costruito una fiaba tecnologica, fra «Oltre il giardino» e «Ritorno al futuro»
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