I figli del Bounty saranno miliardari

I figli del Bounty saranno miliardari Scoperti giacimenti di metalli preziosi sull'isola dove sbarcarono gli ammutinati I figli del Bounty saranno miliardari 49 discendenti: l'intera popolazione di Pitcairn vi discendenti dei nove aitiI mutinati del Bounty che I si rifugiarono duecento I anni fa nell'isola di Pit—Mi cairn diventeranno miliardari. Una spedizione scientifica britannica guidata dal dott. David Cronan, dell'Imperiai College, ha infatti scoperto intorno alla loro isola enormi giacimenti di oro, argento, rame, zinco e manganese. Gli abitanti di Pitcairn, riferisce il Times di Londra, sono adesso 49. Erano 250 nel 1940, ma il progressivo impoverimento delle risorse conosciute dell'isola li aveva costretti ad andarsene. La loro principale attività, negli ultimi anni, consisteva nel vendere francobolli e cartoline ricordo ai turisti che ogni mese affrontano un lungo viaggio nel Pacifico per rivivere la leggenda del più famoso ammutinamento di tutti i tempi. La storia del Bounty è costellata di piccole tragedie, ma nulla di quanto avvenne nel corso della rivolta è paragonabile agli atti di violenza che si verificarono nell'isola di Pitcairn. Il rimorso, la nostalgia, la gelosia e la mancanza di un numero sufficiente di donne diedero un duro colpo alle teorie di Rousseau sulla possibilità che im piccolo gruppo di esseri umani potesse trovare la felicità in un'isola deserta. Il Bounty gettò l'ancora a Pitcairn il 18 gennaio del 1790. L'isola era stata scelta consultando un volume che si trovava a bordo, i Viaggi di Hawkesworth, pubblicato 17 anni prima. A pagina 561 si leggeva che «a circa mille leghe a occidente del continente America» si trovava un'isola sulla quale la risacca si rompeva in modo tanto violento che non era possibile sbarcare. La posizione era indicata come latitudine 25° 2' Sud, longitudine 133° 30' Ovest, ma era sbagliata. Il Bounty incrociò per settimane nella zona, fino a quando non trovò per caso Pitcairn, a 200 miglia dalla posizione indicata nel libro. A Fletcher Christian, l'ufficiale che nove mesi prima si era ribellato al capitano William Bligh e si era impadronito della nave, questo sembrò un segno del destino: un'isola deserta, priva di approdi naturali e indicata in modo errato sulle carte sembrava il luogo ideale per sfuggire all'impiccagione. A bordo c'erano gli otto marinai che lo avevano seguito dopo l'ammutinamento: John Adams, William Brown, Edward Young, John Mills, Isaac Martin, Jack Williams, William McKoy e Matthew Quintal. Christian e Young erano persone colte e distinte, ma molti degli altri erano come la maggior parte dei marinai inglesi del '700: rissosi e spesso ubriachi. Con loro c'erano sei indigeni e dodici donne conosciuti nei lunghi, piacevoli mesi di sosta a Tahiti, dove il Bounty era stato inviato dall'Ammiragliato per caricare piante dell'albero del pane. Avevano seguito gli ammutinati in un'avventura della quale non comprendevano bene lo scopo, sicuri che prima o poi sarebbero tornati a Tahiti. Alcune donne, come la compagna di Christian, Isabella, giovane figlia di un capo, erano since¬ ramente innamorate dei bianchi sbarcati sulla loro isola e non desideravano lasciarli. Pitcairn è un monte vulcanico, con un solo piccolo pianoro di poche centinaia di metri quadrati. I primi giorni sull'isola furono interamente dedicati a recuperare dalla nave tutto quello che in qualche modo poteva servire alla costruzione di un villaggio: cime, scale, metallo, legno dei ponti, pennoni, alberi, chiodi. Quando il Bounty fu ridotto a una carcassa, Christian chiamò intorno a sé gli uomini sul ponte e chiese che cosa volevano fare di quanto restava della nave. Ne stavano discutendo quando videro le donne sulla riva agitare le braccia e indicare la poppa del Bounty dalla quale usciva fumo. Le pompe e tutto quanto poteva servire erano state mandate a terra il giorno prima e non c'era niente che potesse spegnere l'incendio. Mentre tutti cercavano di fuggire, da sottocoperta sbucò Matt Quintal. Rideva, era ubriaco. Christian lo aggredì: «Che cosa hai fatto, disgraziato?» «Era meglio farla finita - rispose Quintal -, altrimenti gli indigeni ce l'avrebbero presa». Andarono tutti a riva, a guardare per ore la nave bruciare. Le donne piangevano e, come si faceva a Tahiti per esprimere dolore, si procuravano ferite alla testa con le pietre. Il Bounty in fiamme era la porta di una prigione, la conferma che non sa- rebbero mai ritornate a casa. La loro disperazione contagiò gli altri. Anche gli uomini piansero; tutti meno Quintal, pesantemente addormentato su uno scoglio. La comunità impiegò i restanti mesi del 1790 ad organizzarsi: il terreno venne diviso tra i bianchi in nove appezzamenti, con l'intesa che avrebbero potuto utilizzare a turno i tahitiani per i lavori più faticosi. Isabella partorì un bambino, che venne battezzato secondo il giorno e il mese di nascita Giovedì Ottobre Christian, il primo nato a Pitcairn. Sarah, la moglie di Quintal, diede alla luce un altro maschio che fu chiamato Matthew e quella di Mills, Vahineautua, una bambina che venne battezzata Elizabeth. Tutto sembrava andare bene. I sei indigeni avevano tre donne, ma per i polinesiani la promiscuità era normale e nemmeno la morte di una di loro causò problemi. Problemi ne aveva invece Jack Williams, l'unico scapolo del gruppo di bianchi. Nel giugno del 1792 disse a Christian che non ne poteva più del celibato e che intendeva prendersi con la forza una delle donne degli indigeni. Christian gli rispose che era impossibile, ma dopo settimane di insistenze e suppliche cedette. Fu tirato a sorte quale delle due donne degli indigeni, Nancy o Mareva, sarebbe dovuta andare con Williams. Toccò a Nancy, che in quel momento stava cenando con il suo compagno, Talaloo. I nove ammutinati, tutti armati, andarono nella capanna di Talaloo, ma non lo trovarono perché . qualcuno lo aveva avvisato. C'era invece Nancy, felice della scelta che l'avrebbe portata ad appartenere a un ceto sociale che considerava superiore. Nei giorni seguenti, l'umore dei tahitiani cambiò improvvisamente. Isabella, passando una sera vicino a Nancy, la sentì cantare una canzone improvvisata: «Perché gli uomini affilano le accette? Per tagliare il capo ai bianchi». Era l'avvertimento di un complotto. Christian andò nella capanna dove si riunivano gli indigeni e li trovò tutti là, intorno a Talaloo. Cercò di sparare, ma il fucile non funzionò. Talaloo fuggì di nuovo, questa volta con alcuni indigeni. Con il loro aiuto, qualche giorno più tardi, riuscì a rapire Nancy. Sull'isola cominciò una vera guerra. Gli indigeni rimasti fedeli trovarono Talaloo e 10 uccisero. Anche Nancy, liberata, lo colpì ripetutamente alla testa con una pietra. Disciplina, ordine e ragione si esaurirono definitivamente a causa di una pianta del tee, che cresceva abbondantemente nell'isola e dalla quale McKoy trovò 11 modo di distillare - dopo che il rhum del Bounty era finito - un liquore fortemente alcolico che molti bevevano in gran quantità. Venne trovato e ucciso un altro indigeno ribelle e i tahitiani risposero agli attacchi, impadronendosi di fucili e pistole. Uccisero per primo Williams, l'uomo responsabile della fine della pace a Pitcairn. Subito dopo andarono verso la casa di Christian, che con un badile stava lavorando nel suo campo di patate. Si avvicinarono senza fare rumore, gli spararono alla nuca e lo colpirono con il badile sulla testa fino a renderlo irriconoscibile. Nell'arco di poche settimane, tutti gli uomini adulti di Pitcairn erano morti, meno Adams e Young. Young morì il giorno di Natale del 1800 e Adams si trasformò, a 33 anni, nel capo spirituale dei discendenti degli ammutinati del Bounty. Riscoprì la fede e si proclamò pastore dell'isola a modo suo. Leggendo il libro di preghiere, fraintese ad esempio un riferimento al mercoledì delle Ceneri e al venerdì Santo, e pretese che tutti digiunassero il mercoledì e il venerdì. Il 28 settembre del 1908 il Topaz, un peschereccio di Boston, approdò a Pitcairn. Il comandante Mayhew Folger vide tre ragazzi vestiti con pochi abiti primitivi avvicinarsi su una canoa alla nave. Li prese per polinesiani e cercò di comunicare con loro a gesti. Ma il più alto dei tre rispose in un inglese quasi perfetto: «Mi chiamo Giovedì Ottobre, venite da Londra?» Vittorio Sabadin

Luoghi citati: Boston, Londra, Nancy