E' miliardario lava pavimenti

E' miliardario, lava pavimenti Venezia, ha vinto alla lotteria, ma continua il vecchio lavoro E' miliardario, lava pavimenti Ha deciso per scaramanzia di non utilizzare il tesoro incassato sei mesi fa «Il premio mi ha portato jella: è morta mia madre e mi sono fatto male» VENEZIA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE «Maledetti soldi: da quando sono ricco tutto va male». Il vincitore della lotteria di Venezia, Maurizio Ruffini, a sei mesi dalla conquista di quei due miliardi è deluso e depresso. In questi sei mesi gli è morta la madre Marisa, l'unica àncora di salvezza in famiglia. E poi si è ammalato gravemente alle gambe, ha dovuto sottoporsi a un intervento chirurgico e ora è convalescente. Il lavoro di uomo delle pulizie negli uffici giudiziari non l'ha lasciato: che gli resti almeno quella sicurezza, perché la fortuna che gli è piovuta addosso lui non la considera affatto una sicurezza, e neppure una fortuna. I soldi sono ancora lì, fermi, depositati in banca, a rendere il minimo di interessi. E il Cenerentolo miliardario si è rinchiuso nella sua vecchia casa popolare, una casa di ringhiera nel quartierealveare di Campalto, ormai orfano, senza quasi vedere i fratelli che dall'alba fino a notte sono al lavoro oppure in giro. Non apre la porta a nessuno, non risponde al citofono. L'unica persona di cui si fidi è la custode della pretura, Loredana Ferigo, che gli era amica anche prima del colpo gobbo. E' grazie a lei se la somma non è ancora stata dilapidata, se nessuno è riuscito ad approfittarsi della semplicità del «miliardario povero». «Ma lui non vuole toccare il denaro perché pensa che gli porti sfortuna - dice la custode -. Bisogna andarci piano con quei soldi, ripete spesso. E così ha continuato, testardamente, a fare le stesse cose di prima». Tutti i giorni prende l'autobus, arriva in pretura, impugna spazzolone, secchio e strofinacci, per una paga di un milione, più i contributi. Con quel milione compra decine di videocassette e passa il resto del tempo davanti alla tv. «I progetti di comprare una villetta per sé e per la madre sono naufragati» continua la Ferigo. Stava per acquistare il terreno a Marcon, un comune tranquillo nella campagna tra Piave e Laguna; voleva farsela costruire come diceva lui; adesso non avrebbe più senso e i miliardi non sa come impiegarli. A che serve, dunque, essere ricchi sfondati? L'unica spesa in più che Maurizio Ruffini si sia concesso è stata l'acquisto di una gran quantità di biglietti della Lotteria di Viareggio: forse una verifica, una sfida alla legge dei grandi numeri che ormai lo vuole escluso dalle probabilità. E ha avuto la conferma che cercava: la fortuna non soltanto è cieca ma è passeggera, [m. lo.] Maurizio Ruffini (adestra)

Persone citate: Campalto, Ferigo, Laguna, Loredana Ferigo, Maurizio Ruffini

Luoghi citati: Marcon, Venezia, Viareggio