«Fermiamo l'invasione cattolica» di E. St.

«Fermiamo l'invasione cattolica» RELIGIONI Un vertice straordinario dopo la crisi nelle relazioni con il Vaticano «Fermiamo l'invasione cattolica» Riuniti a Istanbul i capi delle Chiese ortodosse ISTANBUL. Il problema dei rapporti con il cattolicesimo occupa un posto privilegiato al vertice fra i capi delle Chiese ortodosse di tutto il mondo che si è aperto ieri sera e che proseguirà a porte chiuse per due giorni. E' stato il nuovo patriarca ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo, a riunire i leader religiosi ortodossi che dicono di rappresentare 300 milioni di fedeli. Si intende cercare una linea comune sui temi più urgenti che agitano l'ortodossia dopo la caduta del comunismo e la ripresa dei nazionalismi nell'Europa dell'Est. Ma primaria è l'esigenza di concertare una posizione comune verso la Chiesa cattolica, temuta per l'espansione nelle «terre ortodosse», per la quale si è stati mesi fa a un passo da una totale rottura di relazioni. Al dibattito partecipano dodici dei 14 capi di Chiese ortodosse che si riconoscono fra loro (assenti giustificati i patriarchi di Georgia e Cipro, esclusi gli «eretici» di America, Macedonia e Ucraina). Ma l'uomo più atteso è il patriarca di Mosca e di tutte le Russie, Alessio II, protagonista di recenti polemiche col Vaticano. Il vertice si è aperto nell'antica sede del patriarcato Al Fanar, rione fra i più poveri della vecchia Istanbul, con poche decine di fedeli della superstite comunità greco-ortodossa di Istanbul (ridotta a meno di tremila persone in una città di 9 milioni di abitanti) davanti al vetusto tempio cristiano. Secondo il metropolita Giovanni di Pergamo, portavoce del vertice, saranno affrontati solo problemi comuni a tutta l'ortodossia e non questioni particolari di contese tra singole Chiese, anche se si parlerà di recenti «eresie» (in Jugoslavia, Grecia, ex Urss). Il metropolita ha confermato che fra i temi di maggior peso ci sarà quello dei rapporti con la Chiesa cattolica. Anzi, molti concordano nel ritenere che è questa la vera questione all'origine del vertice. E proprio in merito alla crisi delle relazioni col Papa e col Vaticano, venuta clamorosamente in primo piano al sinodo europeo dei vescovi cattòlici nello scorso dicembre, il portavoce si è limitato a dire che è stato deciso di parlarne per fissare una linea unitaria, aggiungendo che alcuni auspicano una ripresa del dialogo fraterno con Roma. «Oggi - ha spiegato - l'ortodossia è preoccupata per il dialogo con Roma così come la preoccupano le relazioni con tutte le Chiese». Fra i temi in discussione, c'è anche quello degli uniati: riguarda l'esistenza di comunità ex ortodosse che passarono in tempi diversi all'unione con il Papa, furono perseguitate per 50 anni dal comunismo e ora riprendono vigore in Ucraina e Romania con riappropriazioni di chiese e conventi. [e. st.]

Persone citate: Pergamo, Romania