Così Giulio contrattacca di Massimo Franco

Così Giulio contrattacca Così Giulio contrattacca A Panorama: è un morto di tutta la de Questi I passi sallenti dell'intervista di Giulio Andreotti al giornalista Massimo Franco di Panorama. Le dichiarazioni sono state raccolte ieri mattina presto a Roma, prima della partenza di Andreotti per I funerali di Salvo Lima. LA CALUNNIA UCCIDE I calunniatori sono peggio degli assassini. 0 almeno uguali. E il mio amico Salvo Lima è stato per decenni un calunniato... Secondo me - sostiene Andreotti - ci sono forme peggiori dell'assassinio: una è quella di sparare alle spalle delle persone con insinuazioni. Spero che ci si ricordi della campagna ordita contro Lima da due veri o presunti pentiti, assoldati per fare dichiarazioni contro di lui». Lima è stato ucciso da assassini, non da calunniatori, osserva il giornalista. «E' vero, ma quando sullo sfondo c'è un quadro di odio, di calunnia, si creano se non altro le premesse di un delitto».* Ed erano «accuse gratuite», sostiene Andreotti. «Lima è stato un calunniato. L'hanno preso co¬ me paradigma del mafioso, anche se ogni volta che c'erano da prendere provvedimenti contro la mafia lui stava da una parte, la nostra. E altri invece dall'altra...». Altri chi?, chiede il settimanale. «Chi? L'avvocato Alfredo Galasso, per esempio - risponde Andreotti -. Quando facemmo il decreto che impediva ai mafiosi già condannati in primo grado di uscire di prigione a causa della decorrenza dei termini di carcerazione, Lima ci difese e Galasso ci attaccò. Ecco, secondo me questa è la differenza fra chi fa veramente la guerra alla mafia e chi fa retorica». IHMW11 «BUONI» Il presidente del Consiglio replica anche a chi, come Leoluca Orlando, distingue l'assassinio di Lima da quelli di Dalla Chiesa, La Torre, Mattarella. «E' una vecchia e brutta abitudine, quella di fare discriminazioni fra i morti. Ricordo che uno dei primi discriminati fu Michele Reina, segretario provinciale della de e mio amico. Ogni volta che si fa l'elenco dei morti per mano della mafia, Reina non viene quasi mai nominato. C'è sempre stata una sorta di subdola intesa per criminalizzare una parte senza mai dimostrare nulla di concreto, in realtà: nemmeno sul conto di Lima. Ricordo che qualche anno fa democrazia proletaria pretese di fare un libro bianco su Lima, che i magistrati archiviarono. Non è una cosa nuova. Anche in passato si cercava di affibbiare alle persone l'epiteto di mafiose. E non era facile poi dimostrare che non lo erano». Ma la de considera Lima un morto democristiano o andreottiano? «Spero proprio che sia considerato un morto della de; mi pare sia così. Sarebbe veramente assurda una divisione in correnti anche fra i morti. In Sicilia Lima rappresentava un elemento decisivo per la forza del partito, di tutto il partito». ORLANDO LO RINGRAZIO' Andreotti respinge anche il paragone di Leoluca Orlando tra l'omicidio di Lima e quello di Roberto Calvi: «Non capisco perché; non so a che cosa alluda. Comunque, anche il caso Calvi mi sembra piuttosto misterioso. Però, ricordo che quando Orlando fu eletto sindaco de a Palermo, Lima mi disse che Orlando andò a fargli visita a casa per ringraziarlo». I MERITI M LUNA «Nessuno ricorda - sostiene Andreotti - che Lima è stato l'unico a fare il piano regolatore per Palermo. E che, dopo 40 anni di vita politica, non solo nessuno era riuscito a intaccarne la forza e la figura, ma è tuttora in piedi il processo per calunnia per quel tentativo di colpirlo alle spalle con due pentiti. Grazie all'onestà di un giudice il tentativo è stato smascherato. Ma adesso che Lima è morto è necessario che la pagina processuale non sia chiusa». SICILIA Oli MISTERI Pensa che assassinare Lima significhi lanciare un avvertimento ad Andreotti?, chiede ancora Panorama. «Non saprei - è la risposta - non mi sono fatto ancora nessuna idea. E poi, di molte cose che accadono in Sicilia, spesso si capisce poco». I MAFIOSI SULLE ISOLETTI II presidente del Consiglio rilancia, infine, la lotta contro mafia e criminalità organizzata, riproponendo sia la Superprocura sia l'invio dei mafiosi su isolette. E a questo proposito ricorda: «Anche su questo Lima è sempre stato d'accordo con me, mentre gli avversari ci criticavano... Ma ormai Lima è morto; e la morte è una brutta cosa, non ci si può fare niente». [r. cri.]