Irresistibile, con borchie e catene

Irresistibile, con borchie e catene La donna sadomaso di Versace chiude le sfilate autunno-inverno a Milano Irresistibile, con borchie e catene 77 nudo riappare sulla passerella Egli stranieri tornano a comprare MILANO. Gianni Versace, con una sortita strategica e decisa, ha conquistato, a chiusura delle sfilate milanesi, il fortino evanescente e resistente della moda d'inverno, impadronendosi del suo più alto vessillo. Ci è riuscito alla testa d'un drappello di ardenti figlie delle praterie del Far West, un po' cow-boy come i loro stivaletti neri e borchiati, un po' blouson noir, serrate in pantaloni di nappa nera, tutti un cinturino e Abbiette, ricami d'oro e luccichii di borchie con la testa di Medusa, in camicia bianca o il torso nudo disegnato da smembrati elementi d'una guèpière, da far invidia alle signorine sado-maso di Alien Jones. Per tutta la settimana le immagini della donna dell'autunno-inverno 1992-'93 si sono equamente divise fra due recuperi del passato: l'androgino tailleur mascolino e la gonna lunga, affusolata per smorzare la falcata del passo e ripristinare un seducente quanto inevitabile ancheggiare. Versace ha fuso passato e presente, il corto convive in ampiezza nelle gonnelle svasate con i pantaloni, il lungo è sbeffeggiato in pannelli ironici su short martellati di borchiette e gambe al vento. E il futuro scaturisce dal creativo impiego del piumino, protagonista assoluto nel disegnare, nuovi volumi sul corpo, nel suggerire messaggi fortissimi. Donna, avverte Gianni Versace, cosa vai a scimmiottare gli uomini, quando possiedi la più imperiosa vitalità del tuo corpo? Invece di sparire in gonnellone, fai vivere il nudo, copriti di catene da sciogliere, di cinghie dà strappare, di borchie da ferire, per venire incontro all'insopprimibile desiderio di sottomissione della donna, nascosto in ogni uomo. E intanto, a colonna sonora degli abiti da sera, le frange di piumino a tubicino sparite dai pantaloni, più delicati i ricami in oro e le cinghie, i collari trasferiti in cady e trasparenza, soltanto l'ingigantito battito d'un cuore in monitoraggio. Non meno sensazionale del suo prèt-à-porter, la Couture di Gianni Versace: mentre le ragazze scatenate, in trench, giacche cow-boy, ogni armamentario della jeanseria nobilitato dal nero e dall'oro, andavano a guerreggiare, nerissimi samurai apparivano in corte redingote a falda lobata, a busto rigonfio di lamelle alla Michelin, di irrigidito piumino, all'improvviso luminose in pistacchio, arancio, lilla, ma non meno inquietanti. Si è chiusa così, con una firma forte, Milano Collezioni, che il comunicato finale della Camera Nazionale della Moda italiana definisce d'esito positivo, per il ritorno degli stranieri, sia compratori, provenienti da 34 Paesi e con incremento del cento per cento dalla Spagna, sia di stam¬ pa, un migliaio di osservatori, 243 le testate estere, 127 quelle italiane. Ma anche, pur nella talora troppo ragionata proposta di moda, per una minore timidezza nel premere il pedale del lusso, non trascurabile elemento per interessare i ricchi e la rinnovata loro propensione a spendere, dei Paesi asiatici. Di qui l'approdo degli stilisti della pelliccia, alla Fiera: Giuliana Teso che punta per l'inverno verso il 1993 sulle caban, i giacconi sette ottavi, di linea houle, la coulisse al fondo o sui mantelli vestaglia, anche in colori brillanti, dal blu Cina al viola; e Carlo Tivioli, con le sue pellicce dichiaratamente da nuovo Status Symbol, magari da nascondere in ussa di seta o di pelle, fine d'ogni pelliccia imitata o ecologica e via al pelo prezioso, alle linee sontuose, piene lunghezze, colli immensi. Tanto per le allergiche alla pelliccia, c'è Laura Biagiotti, la regina del cachemere, che ha festeggiato i vent'anni di attività con appunto il cachemere jeans, taschini, tasche, dettagli dell'intramontabile indumento casual, rigorosamente ribattuti in eleganza in tute, salopette, abitigiubbotto color crema e anche in gonne lunghe, riscaldate, come le tuniche, da oscillanti pullscialle godè, l'orlo bordato di pompon. Acceso di colore, dal rosso al viola, dal verde al giallo, il lunghissimo cappotto in tweed di cachemere, da alternare, per le meno freddolose, con lo spolverino. Lucia Sollazzo Claudia Shiffer (a fianco) e Caria Bruni (sopra) sfilano con abiti di Versace Lo stilista Gianni Versace protagonista del gran finale delle sfilate milanesi con i suoi abiti e con la megafesta da lui organizzata

Luoghi citati: Cina, Milano, Spagna