La firma della banda Bechis nel massacro del Pilastro

La firma della banda Bechis nel massacro del Pilastro Tra i 19 arrestati gli assassini dei carabinieri La firma della banda Bechis nel massacro del Pilastro BOLOGNA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Non c'è stato agguato né azione premeditata al Pilastro di Bologna. Andrea Moneta, Mauro Mitilini e Otello Stefanini, i tre giovani carabinieri che il 4 gennaio del 1991 erano in servizio di pattugliamento davanti ad una scuola dormitorio per extracomunitari, sarebbero stati uccisi da banditi colti di sorpresa, che spararono senza «fare alcuna danza macabra». Per questo eccidio è stato imputato Marco Medda, l'ex luogotenente del camorrista Raffaele Cutolo. Ma i nuovi particolari sulla dinamica della strage rendono credibile l'ipotesi che quella sera, al Pilastro, a sparare quei 48 proiettili di «AR 70» non siano stati professioni¬ sti del crimine ma balordi, con il mito delle armi a cui è sfuggita di mano la situazione. Un identikit che avvicina i possibili autori dell'eccidio del Pilastro a quello dei membri del gruppo di Damiano Bechis, decimato con i 19 arresti effettuati l'altra notte nell'ambito delle indagini per l'assassinio del testimone Primo Zecchi ed altri episodi attribuiti alla banda della Uno bianca. L'ipotesi non esclude la partecipazione di Medda che, secondo testimoni, il 4 gennaio 1991 era al Pilastro per incontrare i capi della «mala» di quartiere. Gli stessi che frequentava Damiano Bechis, ex carabiniere paracadutista, morto nel 1991 dopo un conflitto a fuoco con la polizia, sospettato di aver ucciso Zecchi. Al momento le accuse al gruppo non vanno oltre l'omicidio del pensionato che stava annotando il numero di targa dell'auto dei banditi (per il quale il solo ad essere imputato formalmente è il trentenne Gianluca Ragazzi) e ad altri reati minori e precedenti. Ma la pista è definita interessante anche per gli altri eccidi attribuiti alla Uno bianca: oltre alle auto usate (e alle modalità per rubarle) vi sono analogie nelle tecniche, nella violenza, nella sproporzione tra delitti e obiettivi. In alcuni casi è il riscontro balistico o la-conoscenza con altri malavitosi a dare forza all'ipotesi investigativa. I riscontri sono però ancora insufficienti, soprattutto per il filone romagnolo dell'inchiesta. Marisa Ostoiani Alla sparatoria avrebbe preso parte anche un mafioso legato a Cutolo L'agguato al quartiere Pilastro di Bologna in cui furono uccisi tre giovani carabinieri Sandra Meletti componente della banda della Uno

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