«Ancora atomiche nel Caucaso»

«Ancora atomiche nel Caucaso» Kiev sospende il trasferimento degli ordigni nucleari: li distruggiamo noi «Ancora atomiche nel Caucaso» Rivelazioni del vicepresidente russo Rutskoi chuk ha parlato di «insufficiente potenziale russo» per la liquidazione delle armi nucleari e ha annunciato che il suo Paese intende costruire allo scopo una propria fabbrica (anche perché la Repubblica dovrà cavarsela da sola, in futuro, con le scorie nucleari delle centrali atomiche). Ma è chiaro il significato della mossa: Kiev non vuole che Mosca si riprenda le atomiche. E' già un bell'annuncio del clima in cui si terrà la prossima riunione - il 20 marzo - dei capi di Stato della cosiddetta Comunità. Ma una notizia ancora più stupefacente l'ha data - in tema nucleare - il vicepresidente russo Aleksandr Rutskoi. Intervistato mercoledì sera dalla tv russa, Rutskoi ha ammesso che armi nucleari sono ancora stazionate in Armenia e Azerbajgian. E, richiesto di spiegare se esse si trovino al sicuro, ha risposto che la sicurezza è «al 100%» poiché, «in caso di attacco, entrerebbe in funzione "un regolamento speciale"». Ieri sera, a 24 ore di distanza, la tv russa ha replicato con un commento furibondo: non sapevamo - nessuno lo sapeva - che vi fossero armi nucleari in altre Repubbliche oltre a Russia, Ucraina, Bielorussia e Kazakistan. Ci era stato detto che le ultime atomiche tattiche erano state ritirate dal Caucaso nel 1990. Per quanto concerne questo "regolamento" che le renderebbe inviolabili non siamo riusciti a saperne nulla». [g. e] MOSCA. Cresce l'inquietudine sulla sorte delle armi nucleari ex sovietiche. E ogni giorno aggiunge nuovi interrogativi. Ieri il presidente Kravchuk ha dichiarato che l'Ucraina «sospende il trasferimento delle armi nucleari tattiche» fuori dei suoi confini. «Nel territorio della Repubblica - ha aggiunto - si trovano potenti armi nucleari e l'Ucraina porta un'eccezionale responsabilità sul loro destino. A causa dell'attuale instabilità e confusione politica, noi non possiamo essere sicuri che i missili che trasferiamo siano liquidati e non cadano invece in mani ostili». In altri termini l'Ucraina non si fida della Russia, che quelle armi si è impegnata a distruggere. Per indorare la pillola Krav¬

Persone citate: Aleksandr Rutskoi, Kravchuk, Rutskoi