Candid camera nucleare

Candid camera nucleare Telecamera nascosta filma la trattativa con un capomafia Candid camera nucleare Uranio in vendita a Mosca, con la tv PARIGI DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Uranio in saldo a Mosca. Mille grammi, 500 mila dollari. Il venditore è un capo-mafia ceceno, l'acquirente agisce per una società austriaco-americana. La telecamera nascosta filma entrambi, più l'uomo-esca: il mediatore che li aveva riuniti in questa grottesca transazione atomica del post-comunismo. La tv pubblica francese «FR 3» ha messo in onda l'altra sera il breve film. Immagini imprecise, sonoro debole ma grandissima efficacia. Veder mercanteggiare a chili, privatamente, senza alcun controllo, l'ex arsenale sovietico - quasi fosse carne o burro fra i banchi d'un mercatino angoscia. Il programma «La Marche du siècle» ha poi offerto in studio testimonianze non meno gravi, con precise denunce da parte italiana e Usa sul contrabbando radioattivo. Due ministri russi minimizzavano. A loro giudizio, non bisogna farsi impressionare: l'uranio promesso è generalmente un bidone, chi lo vende un truffatore. Non è questa, tuttavia, l'dea che si ricava dal film. Breve passo indietro. Dominique Tiercé e Hervé Brusini, reporter di «FR 3» in missione a Mosca, scoprono come le numerose Borse Merci aperte negli ultimi mesi trattino pure articoli bellici segretissimi. Per 500 dollari, un agente di cambio accetta il doppio gioco, e dopo qualche tempo li avverte che ha la transazione giusta, convocandoli. Scenario non è il consueto hotel per stranieri (troppe microspie), bensì l'innocuo alloggio affittato ad hoc. La troupe, rimasta senza benzina, vi giunge solo qualche minuto prima dell'incontro. Il minimo per nascondere una telecamera nella libreria e piazzare l'invisibile microfono sul terzo uomo. Le trattative procedono veloci, nella penobra. Infine, l'accordo. La «merce» verrà consegnata a Kaliningrad, sul Baltico, entro un grosso container. Le bolle d'accompagnamento definiranno il carico «metalli non ferrosi». Ma se i doganieri volessero fare un'ispezione? «Li compreremo». Fine del primo rendez-vous. Le altre questioni (modalità nel pagamento, verifiche) si affronteranno poi. Il compratore l'altro le prime immagini su Arzamas-16, città da 80 mila abitanti nella Russia nord-orientale creata per la Bomba e le ricerche connesse. Top secret al punto che venne soppressa nelle carte geografiche. Era un paradiso dove i fisici e le loro famiglie gustavano privilegi quasi occidentali. Ma oggi vive nell'abbandono. Disoccupazione, sporcizia, fame, scoramento. Chi può fugge. Magari portandosi qualche barra dì plutonio come souvenir. Enrico Benedetto esporterà illegalmente, per un miliarduccio, l'uranio arricchito all'80%. Chi sono i veri destinatari? Forse qualche Paese terzo in spasmodica ricerca di tecnologie nucleari tipo Libia o Iraq. Sempre che la tele-verità non celi un semplice raggiro. Gli «affari buoni», però, esistono comunque: basta saperli fiutare. E la svendita atomica prolifera non meno che quella «convenzionale» (al mercato clandestino, per esempio, il carro «T-72» vale il prezzo d'una «Renault 25 Baccarà»), Il reportage mostrava fra

Persone citate: Brusini, Dominique Tiercé, Enrico Benedetto

Luoghi citati: Iraq, Libia, Marche, Mosca, Parigi, Russia, Usa