Il mattatoio trasloca la giunta ora ha deciso

Il mattatoio trasloca la giunta ora ha deciso Ancora polemiche, si cerca la soluzione provvisoria Il mattatoio trasloca la giunta ora ha deciso Manca ancora il «sì» del gruppo democristiano, convocato per domani. Ma la chiusura del mattatoio di via Traves è ormai certa. L'orientamento della giunta, dopo mesi di tentennamenti, è chiaro: malgrado la resistenza di alcuni assessori, la maggioranza dei partiti è favorevole a cancellare dalla cartina della Continassa «una strutttura non prevista dal piano regolatore, obsoleta e quasi inutile». Andrea Galasso (de), Lorenzo Matteoli (psi) e Bepi Dondona (pli) hanno insistito a lungo per questa decisione. Non a caso: sono loro i «padri» della scelta di costruire alle Vallette il nuovo stadio, ricucendo sul piano urbanistico un quartiere che dal «Delle Alpi» ha avuto nuovo slancio. Sull'area del macello (poco meno di 200 mila metri) il piano regolatore prevede l'atterraggio di cubature provenienti dai parchi fluviali: nuove case che a quei terreni conferiscono un valore immobiliare molto elevato. L'ipotesi di maggioranza ha trovato oppositori nei de Guazzone e Bracco, preoccupati per il «dopo»: «Non dimentichiamo¬ ci che in via Traves si macellano pur sempre 25 mila capi l'anno, un terzo delle carni vendute in città». Il primo problema, però, è rappresentato dalla cosiddetta fase transitoria. Entro fine anno il mattatoio deve adeguarsi alle normative igienico-sanitarie della Cee, pena la chiusura. Qualsiasi soluzione decidano gli operatori (costruirne uno nuovo o rivolgersi fuori città) richiede un tempo più lungo dei nove mesi che ci separano dal 31 dicembre. Inoltre, per concedere una deroga, la Comunità economica richiede un progetto di ristrutturazione entro il 31 marzo. Mancano pochi giorni, dunque, e non si è ancora deciso che fare. Il solo progetto esistente, redatto dagli uffici comunali, prevede una spesa di 13 miliardi. Cifra che ha fatto impallidire il responsabile del Bilancio, Sebastiano Provvisiero: «Troppi quattrini per una sistemazione provvisoria». In settimana, dunque, i tecnici rifaranno i conti: «Pensando a un tampone che consenta un trapasso indolore» spiega l'assessore ai Lavo¬ ri pubblici Sergio Deorsola. Ma non è detto che la giunta accolga la proposta, anche se prevedesse un forte sconto. Entro pochi giorni gli esperti del Commercio dovranno convocare gli operatori e vagliare le possibilità di un trasferimento della macellazione nei mattatoi di cintura e provincia. Una prima proposta, dopo gli articoli sul problema, sarebbe giunta da Carmagnola: «Il sindaco ci ha offerto la sua disponibilità» precisa Deorsola. Ma è una offerta ancora tutta da considerare. Terzo e ultimo incarico: gli esperti della ragioneria dovranno studiare i conti del mattatoio, valutando costi e incassi del servizio. Martedì prossimo, in piena «zona Cesarmi», la giunta prenderà la decisione finale: «In tutti i casi non possiamo lavarcene le mani, siamo già in ritardo» afferma Guazzone. Non è un mistero, tuttavia, che più d'un suo collega avrebbe preferito chiudere senza prevedere soluzioni alternative, secondo il principio che la macellazione deve diventare un servizio privato. [g. pav.] Entro l'anno la struttura deve adeguarsi alle norme Cee Manca solo il sì della de alla decisione di chiudere il mattatoio delle Vallette

Persone citate: Andrea Galasso, Bepi Dondona, Bracco, Deorsola, Guazzone, Lorenzo Matteoli, Manca, Sebastiano Provvisiero, Sergio Deorsola

Luoghi citati: Carmagnola