IL DIFFICILE MESTIERE DI PRESIDENTE

IL DIFFICILE MESTIERE DI PRESIDENTE U ì IL DIFFICILE MESTIERE DI PRESIDENTE U FIRENZE N passivo di 24 miliardi, la necessità d'investirne almeno altri 10 per diventare competitivi, restando all'interno della logica di mercato che francamente porrà sicuramente delle barriere. Inoltre un allenatore confermato da poche ore e già contestato da una parte della tifoseria e della squadra, una litigiosità storica in città e mille progetti che incontrano però mille ostacoli. Non è facile fare il presidente della Fiorentina. Ieri Mario Cecchi Gori ha improvvisato una lunga conferenza stampa in un antico hotel fiorentino; settanta minuti parlando di Baggio, Berlusconi, Batistuta, Radice, Platt, cinema. Sprofondato su una poltrona, ha confermato di aver prolungato il contratto a Radice, ha attaccato i suoi giocatori con una battuta («Non hanno bisogno dello psicologo ma di qualche bastonata»). Non ha nascosto il fatale amore per Baggio e Platt, ha dovuto ammettere che il procuratore Aloisio può accampare ancora dei diritti nei confronti di Batistuta, ha annunciato di essere pronto ad investire sulla città di Firenze (una tv, multisale, cinema all'aperto) ma di essere in difficoltà nella Fiorentina (deficit pesantissimo). Ha chiuso con un'amara riflessione: «Amo il calcio e questa squadra, non voglio mollare, eppoi come farei, nessuno assumerebbe l'onere di

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