Goria scarica Gennari

Goria scarica Gennari «Io tifo solo Juve, non per i finanzieri» Goria scarica Gennari Fedii, la soluzione è lontana VERONA. Il ministro Giovanni Goria non fa il tifo per il finanziere Giuseppe Gennari: «Io non tifo per altri che per la Juve e ciò mi dà già abbastanza guai, non ho tentazioni di altro tipo». Cade, insomma, l'appoggio tiepido al blitz del finanziere toscano che pure qualche appoggio politico pur deve averlo avuto, se ha pensato di mobilitare almeno 1200 miliardi per la Banca guidata da Auletta Armenise. Ma a Verona, all'inaugurazione della fiera agricola, il ministro precisa la sua posizione sul giallo Bna e la partita Federconsorzi. «Da quanto ho capito e anche da quanto Gennari ha detto - puntalizza - lui immagina una ipotesi successiva alla acquisizione da parte dei creditori della Federconsorzi. Io sono interessato a questa seconda cosa, dopo di che, se i creditori scelgono- di liquidare il patrimonio al meglio oppure di cogestirloi è veramente affare loro». La partita finanziaria sui due enti legati al mondo agricolo è dunque tutta da giocare. Gennari ha indicato una via: l'acquisto della Bonifiche Siele e quindi della Banca Nazionale dell'Agricoltura (smentito dal conte Auletta Armenise e neppure considerato dalla Consob). Goria non si pronuncia: «Non so se Gennari ci riuscirà o non ci riuscirà», ma la vicenda ha movimentato il mondo finanziario e i riflessi in Borsa sono stati catastrofici: anche ieri i titoli Bonifiche Siele hanno registrato un netto crollo al listino. Le ordinarie hanno perso il 14,95%; le risparmio hanno chiuso con la perdita del 9,9%; le azioni parzialmente convertibili hanno segnato -7,68%. E sempre in Borsa, ieri circolavano voci nere sulla sorte della Fidifin, la commissionaria di Gennari al centro di un'ispezione Consob. Per Federconsorzi si lavora sul progetto originario, varato al momento del commissariamento, il 17 maggio scorso, quando il ministro spiegò ai creditori che il patrimonio poteva essere gestito: «Oliando convocai i maggiori esponenti dei creditori dissi loro che la Federconsorzi èra in difficoltà, ma che poteva probabilmente onorare tutta o la grandissima parte del debito accumulato. Occorreva tuttavia che i creditori entrassero nella gestione del patrimonio e, per garantire il buon svolgimento di questa ipotesi, avevo pensato di commissariarne gli organi: nacque tutto in funzione di una gestione del patrimonio da parte dei creditori». Novità, in questi mesi, non sono arrivate, a Goria rimane la speranza «che il sistema finanziario si interessi a Federconsorzi: abbiamo perso qualche mese, speriamo che tutto vada in porto; meglio tardi che mai». Visti gli sviluppi, a distanza di mesi, una domanda è inevitabile: è stato giusto commissariare la Fedit? «Ho reagito a una situazione che non poteva più a lungo essere permessa - risponde Goria -. Ho fatto né più, né meno ciò che potevo fare». Sugli scenari futuri dell'agricoltura Cee, Goria non è ottimista, poiché l'Uruguay Round condiziona anche la politica comunitaria: «E' impossibile trovare un accordo,nella Cee, se non si ha ancora un'idea di quale'!sarà.lo sbocco a livello più aitò». E l'ipotesi di'trasformare i sostegni ai prezzi in aiuti «per ettaro di terreno» equivale a «dissociare il reddito degli agricoltori dal loro lavoro: è una forma di pensionamento dell'agricoltura». [r. e. s.) Giallo Bna Prosegue la frana della Bonifiche in Borsa C'è attesa per l'ispezione della Consob su Fidifin Il ministro dell'Agricoltura Giovanni Goria

Luoghi citati: Uruguay, Verona