«lo, ministro migliore amico dei cani»

«lo, ministro migliore amico dei cani» «Mia figlia mi ha costretto a prendere un cocker e adesso tocca a me occuparmi di lui» «lo, ministro migliore amico dei cani» De Lorenzo: non odio i randagi, ma sono troppi ROMA. La circolare di De Lorenzo sul «boom» di cani e gatti sta scatenando più critiche che consensi da politici, sindacalisti e animalisti, che la considerano, a seconda dei casi, una manovra elettorale, un documento ipocrita e tardivo, una presa in giro. A difendere il ministro della Sanità si ritrovano, con riserve, solo gli ambientalisti. L'attacco più violento dal regista Zeffirelli (ha una ventina di cani, alcuni sterilizzati): «Sono indignato contro un ministro che si permette di dire che ci sono leggi e disposizioni ma non sono state applicate, come se dovessero applicarle i cittadini e non chi le ha fatte». De Lorenzo, rincara il regista fiorentino, «non si è affatto occupato del pronto soccorso per gli uomini». Dagli ecologisti arrivano le dichiarazioni che spezzano l'accerchiamento del ministro. «La circolare è importante e opportuna perché richiama le Regicni al rispetto della legge, proprio mentre scadono i sei mesi concessi agli Enti locali per realizzare i "rifugi" per cani e gatti, rendere decenti i canili e avviare le misure contraccettive e di sterilizzazione», ha detto la deputata del «Sole che ride», Annamaria Procacci. Durissima la Protezione Animali: «Non bastano né la legge né la circolare - dice il presidente Iacoe -, bisogna costringere le Regioni a rispettare le regole. E' anche vero che la legge assegna ai Comuni pochi soldi: 5 miliardi in 3 anni». Ma quanti sono i randagi? Secondo l'associazione per la salute degli animali in Italia vivono 11 milioni e mezzo tra cani e gatti, con prevalenza dei felini. Stabilire quanti non hanno fìssa dimora è impossibile. [1. f. 1.] ROMA E Lorenzo l'accalappiavoti. De I ircnzo che dà la pillola anche a; cani. De Lorenzo che si occupa delle bestie anziché dei cristiani. Da Zeffirelli alla Lista Panne-Ila, dalla Lega del Cane alla Uil: con quella circolare sulla sterilizzazione degli animali randagi, il ministro della Sanità sta facendo venire la rabbia a tutti. Chi non si indigna, sorride. Come il segretario confederale della Cgil, Cazzola: «Almeno nessuno potrà dire che alla festa di fine legislatura di De Lorenzo non c'era nemmeno un cane». Nel leggere la notizia in tv, ha sogghignato (rigorosamente di sbieco) persino Lilli Gruber, di nuovo dietro la scrivania per l'esordio del Telegiornale Uno. «Una circolare... un po' strana» e la Gruber si è fermata lì, con una smorfia che sapeva di degnazione. Ministro De Lorenzo, il regista Franco Zeffirelli - che in casa ha venti cani, di cui tre sterilizzati - le ha dato chiaramente dell'irresponsabile. Dice che lei non ha saputo occuparsi della sanità umana e adesso si mette a far danni anche fra le altre creature terrestri.. Ma perché gli si consente di essere tanto banale e incivile? Rispetto a Zeffirelli, io sono un modesto analfabeta. Ma gli consiglio di essere un po' più serio e soprattutto più umile. Forse Franco Zeffirelli è troppo preso dai suoi film e non sa che i randagi non sono vaccinati contro la rabbia, di cui si segnalano numerosi casi in Nord Europa. Né che al Policlinico di Napoli un paziente è stato aggredito da una muta di cani randagi. Cani randagi che, in tutta Italia, ormai sono il quaranta per cento del totale. D'accordo, ministro, ma i suoi critici replicano che la sanità ha ben altri problemi. La Lista Pannella, ad esempio, la invita ad occuparsi dei malati di Aids. Come se uno che tiene l'influenza dovesse prendersi per forza anche la polmonite. Non esistono leggi di serie A, B e C. Almeno, non per un ministro liberale. Quanto a Pannella, invece di fare il girovago intorno al Parlamento, provasse ad entrarci dentro, qualche volta. Questa legge non l'ho inventata io. E' in vigore dall'autunno scorso. Io mi sono limitato ad applicarla, emanando una circolare. Insom- ma, non devo giustificarmi. La mia è un'iniziativa corretta. Ma gli ospedali, i malati di Aids... Eccolo, il dramma di questo benedetto Paese. Se non fai nulla, ti criticano perché sei inadempiente, ma se fai qualcosa, ti criticano perché hai speso i soldi o perché avresti dovuto fare qualcosa di più importante. Le critiche di Zeffirelli non le condivido, ma da lui, comunque, le posso anche accettare. Mentre dagli altri... Questi signori stanno sbattendo la testa contro un mu- ro. Parlano contro di me per meschinità, invidia e, diciamolo pure, per un pizzico di gelosia. Le opinioni di certa gente non andrebbero riprese dai mass media: perché sotto elezioni uno come Pannella va a caccia di una citazione sul giornale. E' la stessa accusa che, per questo provvedimento, viene rivolta proprio a lei. Il socialdemocratico D'Agata la descrive come un ministro in preda a «frenesia elettorale». Ma io non ho aspettato le elezioni per mettermi all'opera. Io non mi sono mai disattivato. Dal fu¬ mo all'Aids, dal morbillo all'epatite virale: non c'è problema sanitario sul quale non mi sia impegnato al massimo. A fare il ministro non ci ho guadagnato nulla. Anzi, ho perso anche qualcosa in famiglia. Il mio è stato un contributo sofferto. Quanto alla circolare, sul randagismo, c'era questo miliardo da ripartire fra le Regioni. Cosa dovevo fare? TenerloLfermo perché ci sono le elezioni? Ministro De Lorenzo, dica la verità: ma a lei piacciono gli animali? Sì, ma non mi piacciono gli atteggiamenti ipocriti. Il cane, ad esempio, è un amico dell'uomo, non il suo giocattolo. E allora, mi chiedo: è meglio sterilizzare i randagi perché non ne nascano troppi o preferite fornire materiale a chi poi si divertirà a lapidarli o ad usarli per il tiro al bersaglio? E' davvero auspicabile fare tante cucciolate e poi essere costretti a sopprimerle? Gli animalisti la accusano di allarmismo. Temono una crociata contro cani e gatti. Il problema sono i randagi. Che ormai sono troppi. Ripeto: il quaranta per cento del totale. Qui c'è un equilibrio dell'ecosistema da preservare. La legge l'hanno t voluta proprio i Verdi, non io.' Anche se ne condivido lo spirito. La legge vieta di abbattere i cani? benissimo. E io allora cerco di limitarne la riproduzione. Ma non è che mi diverto a farli steri¬ lizzare. E' una necessità. Ma lei ha un animale? Come no? Tengo un cockerino: Rudi. L'ho preso perché era la passione di mia figlia Alessandra. Io, a dir la verità, ero prevenuto. Come, prevenuto? Sapevo che Rudi ci avrebbe caricato di responsabilità, Perché una volta che hai un cane, devi trattarlo in maniera civile. E si sa come vanno a finire queste cose. I ragazzi desiderano gli animali, ma poi si annoiano a stargli dietro. E adesso, la domenica, chi porta Rudi nel parco per fargli fare i suoi servizietti? Chi lo porta, ministro? Ip, naturalmente. E non solo. D'estate ci tocca tenere qualche cameriere in casa durante le vacanze per badare a lui. Al cockerino. Dopo tante critiche non teme che con quella circolare, anziché accalappiare voti, lei finisca per essere sbranato dagli elettori? Se il ministro della Sanità vuol prendere voti, deve fare una cosa sola: nulla. In tutti gli altri casi ci rimette, perché scontenta di sicuro qualcuno. E io invece ho voluto fare molte cose, perché mi ritengo serio e responsabile. E quando non cerchi il consenso, alla fine lo trovi, fra la gente che ha buonsenso. Sto girando tutta l'Italia e ovunque vengo accolto da autentiche ovazioni. Perché io parlo un linguaggio comprensibile e la gente recepisce il mio messaggio. Massimo Gramolimi Un coro di proteste Zeffirelli: «Pensi agli ospedali in crisi non ai gatti di città» o sul «boom» di itiche che conimalisti, che la una manovra e tardivo, una o della Sanità si ientalisti. L'atffirelli (ha una «Sono indignate di dire che ci ono state appli cittadini e non ra il regista fiodel pronto socisti arrivano le rchiamento del ministro. «La circolare è importante e opportuna perché richiama le Regicni al rispetto della legge, proprio mentre scadono i sei mesi concessi agli Enti locali per realizzare i "rifugi" per cani e gatti, rendere decenti i canili e avviare le misure contraccettive e di sterilizzazione», ha detto la deputata del «Sole che ride», Annamaria Procacci. Durissima la Protezione Animali: «Non bastano né la legge né la circolare - dice il presidente Iacoe -, bisogna costringere le Regioni a rispettare le regole. E' anche vero che la legge assegna ai Comuni pochi soldi: 5 miliardi in 3 anni». Ma quanti sono i randagi? Secondo l'associazione per la salute degli animali in Italia vivono 11 milioni e mezzo tra cani e gatti, con prevalenza dei felini. Stabilire quanti non hanno fìssa dimora è impossibile. [1. f. 1.] Tempi duri per cani e gatti: i randagi sono troppi, e il ministro vuole limitarne le nascite

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