«Quegli uomini cattivi mi violentavano a turno»
«Quegli uomini cattivi mi violentavano a turno» Inchiesta a Catanzaro, veniva legato al letto e anche la sorella assisteva agli incontri «Quegli uomini cattivi mi violentavano a turno» Molti pedofili hanno abusato del ragazzino venduto dai genitori CATANZARO DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Sono molti i drammi umani che la vicenda del bambino ceduto ad un pedofilo, a Settingiano, nasconde. Uno, non meno delicato degli altri, coinvolge direttamente la famiglia di Rosario Vergata, il commerciante accusato della violenza carnale, con la complicità della madre del bambino, Mariannina De Fazio, sua amante. Alla donna, ieri, è stata contestata un'altra accusa, quella di alterazione di stato civile per aver dichiarato come del marito il suo ultimo figlio, frutto invece della relazione con Vergata. I figli del commerciante, come la moglie, sfuggono ai cronisti. Per loro con l'arresto del congiunto è crollato tutto. Nei negozi che hanno in paese si sentono sempre addosso gli occhi dei concittadini, e qualcuno però non crede alle cose che si sono dette e scritte. Però, dalla cortina di riservatezza che i magistrati hanno stretto intorno a questa vicenda, comincia a filtrare qualcosa. Ed è qualcosa di agghiacciante. Il bambino, alla coppia di Catanzaro Lido alla quale è stato dato in affidamento e che aveva capito che le sue improvvise crisi di mutismo celavano la disperata volontà di non ricordare, ha parlato di «uomini cattivi» e di come essi si approfittassero di lui, sempre alla stessa ora, nella penombra, facendo forse capire che non era solo Vergata a violentarlo. Parole che ha confermato anche ad uno psichiatra al quale i nuovi genitori si erano rivolti per capire se c'era del vero nelle cose terribili che andava dicendo. Il bambino ha parlato raccontando particolari allucinanti della sua odissea, di quando la mamma e «l'uomo cattivo» lo legavano per fargli assumere certe posizioni, «quelle» posizioni. Ha raccontato che accanto a lui, c'era anche una delle sue sorelline, uscita fortunatamente indenne da quanto è accaduto. Circostanze allucinanti che sono andate avanti per chissà quanto tempo e dalle quali il bambino e i fratellini non sono riusciti a sottrarsi se non quando, strappati ad una famiglia che non era tale, hanno trovato la forza di parlare. Violenze bestiali che, come ha certificato un medico, hanno lasciato segni profondissimi nel fisico di questo bambi¬ no. Il timore che possa essere accaduto lo stesso a qualcuno dei fratellini, due dei quali hanno seguito, questa volta nel bene, la sua sorte più recente, affidati come lui a famiglie che li stanno circondando d'affetto. Famiglie che sono state scelte dal tribunale tra quelle residenti nella stessa zona e che per questo consentono ai tre bambini di frequentarsi, rinsaldare quel vincolo di affetto che non hanno mai trovato in coloro che, biolo¬ gicamente, restano i loro genitori. Una famiglia che viveva ai limiti non solo della società morale, ma anche di qualsiasi consesso civile. I figli dì Francesco Zanda e Mariannina De Fazio erano emarginati in un mon io allucinante: in casa mancava il televisore (il bimbo violentato per la prima volta ha visto i cartoni animati nella sua nuova casa), il letto, persino la carta igienica. Diego Minuti
Persone citate: De Fazio, Diego Minuti, Francesco Zanda, Rosario Vergata
Luoghi citati: Catanzaro, Settingiano
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