«Samarcanda travisa la realtà Fiat al Sud» di R. I.

«Samarcanda travisa la realtà Fiat al Sud» L'azienda replica alla puntata su Melfi con un milione di volantini. Santoro: conosciamo il nostro mestiere «Samarcanda travisa la realtà Fiat al Sud» Romiti incontrerà presidente e direttore generale della Rai TORINO. L'amministratore delegato della Fiat, Cesare Romiti, andrà nei prossimi giorni a Roma per incontrare il presidente della Rai, Walter Pedullà, e il direttore generale Gianni Pasquarelli. Scopo dell'incontro è di protestare contro la trasmissione «Samarcanda» e di spiegare il significato del volantino che la Fiat ha diffuso in un milione di copie (ma si calcola che sarà letto da tre milioni di persone) tra dipendenti, concessionari, fornitori. La puntata di giovedì scorso della trasmissione condotta da Michele Santoro ha trattato, in particolare, la situazione di Melfi, la città della Basilicata in cui la Fiat sta costruendo uno stabilimento: l'investimento, è stato detto durante i collegamenti, sarà di 3000 miliardi, l'impegno è di 7000 assunzioni entro il 1994, di cui l'80 per cento costituito da giovani lucani. I toni della trasmissione sono diventati ben presto polemici soprattutto su due punti: il lavoro femminile e i criteri dell'insediamento. Lo stabilimento di Melfi, come si sa, verrà dotato di alte tecnologie per rispondere con la produttività ai segni di crisi del mercato dell'auto. Si dovrà lavorare full-time e quindi anche di notte. A «Samarcanda» sono intervenute numerose donne a contestare una scelta che, dicono, le discrimina rispetto alle operaie del Nord. Non sono mancate le accuse di «colonizzazione». E ben poco hanno influito sul clima ostile generale gli interventi di una imprenditrice, che invi tava le donne di Melfi ad aifrontare la nuova situazione pur senza rinunciare ai diritti della maternità, e di un sindacalista che sottolineava: «A Melfi si sta compiendo un grande sforzo per dimostrare che nel Sud è possibile investire». Il volantino distribuito dalla Fiat replica con decisione all'immagine di un'azienda «che intaccherà un ambiente agreste dove la gente vive senza problemi: la stragrande maggioranza delle testimonianze raccolte andava in questa direzione, mentre sono state ignorate in sede di dibattito le dichiarazioni che riconoscevano la positività dell'operazione». Il documento Fiat sottolinea anche che l'azienda nel Sud «dà lavoro a 55 mila persone in 35 stabilimenti, alcuni dei quali sono considerati in assoluto tra i più moderni e innovativi del mondo: questa è la risposta più concreta per chi pensa che la presenza Fiat nel Meridione sia "colonizzatrice"». Nel volantino si fa anche riferimento «alle recenti campagne denigratorie su presunte attività poliziesche nei confronti di dipendenti di Arese nel 1987, che le stesse ispezioni del ministero del Lavoro hanno ritenuto infondate» che rivelano «un atteggiamento distortamente informativo». Sulla questione è intervenuto ieri a Roma, durante il suo intervento al convegno promosso dall'Iri sulla «comunicazione d'impresa», il capo ufficio stampa della Fiat, Ernesto Auci: «"Samarcanda" ha affrontato un problema serio, qual è quello della reindustralizzazione, in modo non giornalistico. Non si può parlare degli investimenti a Melfi senza far capire che cosa rappresentino per il Mezzogiorno». Michele Santoro ha poi commentato l'intervento di Auci: «Il nostro mestiere sappiamo farlo bene e non ci limitiamo a portare in giro i microfoni. A questa puntata avevamo invitato la Fiat, che non è voluta venire». Santoro ha anche rivolto un nuovo invito ai dirigenti dell'azienda. [r. i.]

Persone citate: Auci, Cesare Romiti, Ernesto Auci, Gianni Pasquarelli, Michele Santoro, Santoro, Walter Pedullà

Luoghi citati: Arese, Basilicata, Melfi, Roma, Torino