Niente caso, solo geni

Niente caso, solo geni LA CRESCITA DEGLI ALBERI Niente caso, solo geni Anche il semplice spuntare di una fogliolina è un processo guidato da Dna, enzimi e ormoni che agiscono in sintonia perché tutto nasca nel suo punto prefissato e non altrove COME da un seme possa nascere un germoglio che poi si accrese per divenire un gigante secolare, è un interrogativo che molti sicuramente si sono posti. Suscita stupore, meraviglia e anche incredulità la perfezione che gli alberi mostrano nella disposizione, nella simmetria o nella disformità dei rami e delle foglie, in cui nulla è lasciato al caso, ma tutto è predisposto per soddisfare un compito ben preciso. Il semplice spuntare di una fogliolina su di un albero è un processo complesso guidato da geni, cellule, enzimi e ormoni che operano tutti in sintonia, in quanto la foglia deve sorgere proprio in quel punto e non altrove. La forma di un albero è la somma dell'aspetto della chioma, delle ramificazioni principali e secondarie e del fusto. I caratteri usati per descrivere la forma di un albero dipendono dall'utilizzazione che poi verrà fatta della descrizione. Gli architetti paesaggisti classificano la forma degli alberi in base alla figura geometrica della chioma e alla densità delle foglie, perché - ovviamente - sono interessati al modo in cui l'albero occupa lo spazio. Gli ecologi, invece, classificano la forma in base alla disposizione delle foglie e all'intensità con cui queste svolgono la fotosintesi e la traspirazione. Negli Stati Uniti, dove sta sempre più sviluppandosi l'«Urban Horticulture», una disciplina che potremmo tradurre come «Scienza del Verde», si è svolto recentemente un congresso sulla struttura dell'albero in relazione al suo comportamento ed impiego nel paesaggio. Uno dei problemi affrontati riguardava proprio la spiegazione dei processi che consentono all'albero di raggiungere la fase matura con una struttura organizzata in migliaia di foglie e rami partendo da un singolo germoglio che proviene da un solo seme. Di solito per alludere a un ramo o a un rametto prodotto da ciascun meristema apicale (tessuto giovanile) si parla di assi. Gli alberi si accrescono allungandosi e ramificandosi per formare nuovi rami laterali. L'accrescimento dipende dalla persistenza o no del meristema di un asse. Infatti un asse può non ramificare per assenza del meristema o avere un accresci¬ mento lento. I rami possono accrescersi mentre le foglie sono presenti o esse possono comparire in seguito, quando è stato superato l'inverno, come avviene nel caso di molte specie di climi temperati. In tal modo il processo di allungamento e di ramificazione viene ripetuto fin quasi all'infinito. Quando l'accrescimento è rapido, ciascun asse si allunga e ne produce dei nuovi, dando origine a un'immensa popolazione di assi che costituiscono l'albero. Essi si aggiungono l'uno all'altro secondo modelli precisi, con lunghezze diverse; per esempio, i rami laterali si accrescono dopo un periodo di freddo. Il numero di rami laterali dipende dalla lunghezza dell'asse principale; gli assi più corti non producono rami laterali. Se il meristema terminale non persiste, come accade nel pioppo e nella betulla, quello laterale più distale si accresce nella stessa direzione dell'asse parentale, sostituendolo. Oltre ai processi di allungamento e di ramificazione, gli assi assumono orientamenti molto caratteristici. Questo aspetto si apprezza soprattutto negli alberi tropicali (baobab, mango, l'albero del pane, i Ficus). I germogli laterali di solito formano angoli rispetto agli assi parentali, ma possono piegarsi oppure intrecciarsi in modo da crescere verticalmente o in file, in modo simmetrico o no. Successivamente i vari assi si ispessiscono in modo diverso dando luogo alla formazione di steli laterali o al fusto principale. Essi possono cambiare orientamento piegandosi sotto il peso delle foglie o per modificazioni interne del legno. Come molti sistemi, anche gli alberi sono talvolta stabili e tendono a ritornare alla loro forma primitiva dopo una perturbazione causata da un danno alle foglie, dalla distruzione del meristema terminale degli steli o da insetti, malattie, abrasioni, maltempo o anche da particolari pratiche colturali. In seguito al danneggiamento, il meristema terminale può reagire in due modi diversi. Le gemme precedentemente inibite possono accrescersi rapidamente e spesso verticalmente. E' anche possibile che i rami laterali che si trovano vicino a quello danneggiato si incurvino attraverso la produzione di legno di reazione, sostituendo l'asse danneggiato. Se più di un ramo laterale sostituisce l'asse danneggiato, si verifica una biforcazione. Essa è comune specialmente quando l'albero passa dalla forma giovanile a quella adulta. Elena Accati Università di Torino i i La forma di un albero è la somma . dell'aspetto della sua chioma delle ramificazioni principali e secondarie e dei fusto a n e ne

Persone citate: Elena Accati, Urban

Luoghi citati: Stati Uniti, Torino