MINI-NEONATI

Se è troppa la fretta di nascere MINI-NEONATI Se è troppa la fretta di nascere GRAZIE allo sviluppo della medicina, non è più eccezionale la sopravvivenza di neonati con peso inferiore agli 800 grammi, venuti alla luce anche dopo sole 28-30 settimane di gravidanza. Tutto questo è stupefacente, se si pensa che un neonato a termine, cioè di 38-41 settimane, pesa circa 3300 grammi. Nonostante questi notevoli progressi, rimangono .ancora casi di mortalità neonatale dovuti a una nascita anticipata, e in particolare dovuti alla cosidetta «malattia delle membrane ialine». Il nome deriva dal fatto che, dopo un certo periodo dalla sua insorgenza, gli alveoli polmonari e vengono tappezzati da membrane, dette appunto «ialine», costituite da fibrina. Il neonato presenta subito, o nelle ore successive alla nascita, una difficoltà respiratoria che si esprime con un respiro sempre più frequente e superficiale, spesso accompagnato da gemiti; gli organi sono sempre meno ossigenati e la pelle diventa cianotica. Se non si interviene immediatamente, il bam¬ bino può andare incontro a gravi complicanze o morire. Sotto le 31 se tt imam e di età gestazionale il 40 per cento dei neonati è affetto da questa patologia, con una mortalità di circa il 20 per cento; sopra le 34 settimane, invece, è affetto solo il 5 per cento. La malattia delle membrane ialine è più frequente tra i maschietti (probabilmente per fattori ormonali), nei figli di madre diabetica e nel caso di asfissia durante il parto. Inoltre si riconosce una predisposizione familiare. La causa di questa sindrome è nota fin dal 1959, anno in cui venne isolato il «surfactant», una sostanza fosfolipoproteica prodotta dalle cellule alveolari polmonari del feto, in piccola quantità dalla 22a settimana, in modo più rilevante dopo la 35a. L'aerazione degli alveoli polmonari, e quindi gli scambi gassosi che costituiscono l'essenza della respirazione, sono possibili proprio grazie alla presenza di questa sostanza che, in ambiente asciutto, agisce come tensioattivo e idrorepellente, impedendo che gli alveoli collassino. Fino a non molti anni fa non si guariva. Oggi invece la mortalità è nettamente diminuita, grazie al perfezionamento delle tecniche di rianimazione, in particolare della ventilazione meccanica. Questa tecnica richiede l'intubazione del soggetto e il mantenimento di un'adeguata pressione intrapolmonare anche per lunghi periodi, finché il piccolo è in grado di sintetizzare autonomamente il prezioso «surfactant». Per tutto questo tempo il bambino deve essere in qualche modo nutrito, mentre devono èssere controllati i suoi scambi gassosi e ogni sua funzione vitale. Nuove speranze di un ulteriore miglioramento nella prognosi della malattia da membrane ialine vengono oggi fornite da una più perfetta conoscenza della composizione del surfactant, che permette di sintetizzarlo artificialmente oltre che estrarlo dal polmone di animali come il bue o il maiale, oppure di ricavarlo dal liquido amniotico umano prelevato durante parti cesarei a termine. Naturalmente l'uso di surfactant naturale è frenato dalle difficoltà di reazioni immunologiche indesiderate. Il surfactant artificiale risulta certamente meno costoso ed è disponibile in maggior quantità, ma sembra avere, almeno fino ad ora, una minore efficacia. Tuttavia in 500 centri di neonatologia degli Stati Uniti già dal giugno 1989 è stato reso obbligatorio l'utilizzo di un surfactant sintetico. Anche in Europa l'impiego di vari tipi di surfactant va diffondendosi, sia pure con risultati ancora controversi: si somministra pervia endotracheale in un'unica dose o a varie riprese. Roberto Ballano Un bambino nell'incubatrice: negli Anni 60, ogni mille nati vivi ne morivano 42. Alla fine degli Anni 80, la percentuale era scesa a 9,5. Anche le malattie infantili sono cambiate: morbillo e varicella ormai non fanno più paura, ma sono in aumento le malattie croniche per difetti congeniti o del sistema immunitario

Luoghi citati: Europa, Stati Uniti