Un condominio nel cielo

Un condominio nel cielo Un condominio nel cielo Due piani, 600-800posti: è un progetto Airbus NON ha ancora un nome, ma solo una sigla, «UHCA», che significa Ultra-high capacity aircraft, ma il consorzio europeo Airbus Industrie sembra deciso a costruirlo: sarebbe il più grande aereo passeggeri mai progettato, capace di trasportare da 600 a 800 persone, contro i 500 (massimo) dei B-747 «jumbo». E sarebbe, con tutta probabilità, anche un aereo dalla forma inconsueta. Airbus ha reso note quattro possibili configurazioni: tre rappresentano un aereo a due piani, la quarta è ancora più innovativa perché prevede un aereo a fusoliera super-larga risultante dall' affiancamento di due fusoliere rotonde. Ci sono molte ragioni per ritenere probabile l'avvento, intorno all'inizio del prossimo secolo, di una nuova categoria di aerei passeggeri molto più grandi di quelli attuali: la prima sta nelle previsioni di crescita del traffico, che dovrebbe raddoppiare entro il 2005; la seconda sta nella necessità di non intasare le aerovie trasportando un numero maggiore di persone senza che aumenti troppo il numero degli aerei (in volo un aereo grande e uno piccolo occupano lo stesso spazio); la terza sta nella maturazione, in corso in questi anni, delle tecnologie per costruire aerei più grandi, in particolare per i nuovi maxi-motori. Che il futuro sia dei maxi-aerei, del resto, lo indica tra l'altro il fatto che anche la Boeing sta pensandoci da tempo anche se non ha ancora scelto tra la possibilità di allungare il ponte superiore del suo fortunatissimo e intramontabile «jumbo» e quella di progettare un velivolo completamente nuovo. Da parte loro i russi stanno proponendo all'occidente di collaborare ad adattare al trasporto passeggeri i loro giganti Antonov 124 a quattro motori e Antonov 126 a sei motori finora usati solo per il trasporto merci. Airbus Industrie ha appena ricevuto i risultati di un sondaggio fatto presso dieci grandi compagnie europee, americane e asiatiche per sapere se esista un interesse per un aereo del genere. La risposta è stata positiva: le compagnie chiedono un aereo con circa il 50 per cento di posti in più rispetto al B-747 «jumbo»; la sua prima area di impiego sarebbe quella asiatica e del Pacifico (e per questo dovrebbe avere un raggio d'azione di circa 13 mila chilometri); l'entrata in servizio è prevista intorno alla fine del decennio. Un simile aereo, dice il consorzio europeo, dovrebbe «consentire economie di scala e in tal modo continuare nella tendenza alla riduzione dei costi operativi». Quanto alla forma, essa appare determinata soprattutto da vincoli operativi; pur dovendo essere assai più capace del «jumbo» il nuovo aereo non può essere molto più ingombrante perché altrimenti non sarebbe più compatibile con gli aeroporti esistenti e neppure con quelli in costruzione (come Monaco 2, Denver, Osaka, Seul, Hong Kong). Non solo occuperebbe troppo spazio sulle piaz- zole (per ovviare alla ressa la Boeing ha proposto che il suo prossimo modello, il B-777, abbia le ali ripiegabili) ma non si adatterebbe alle scale e ai ponti telescopici né entrerebbe negli hangar per le revisioni. Per contenere le dimensioni, quindi, si potrà ricorrere a una fusoliera a due piani; questa può es- sere rotonda (la sezione circolare è la più facile da costruire e quella che si adatta meglio alla pressurizzazione), ovale oppure composta di due lobi sovrapposti di diametro diverso. L'altra soluzione proposta' è quella di una fusoliera ultra-larga, risultante in pratica dall'accostamento di due fusoliere rotonde e capace di contenere dodici poltrone affiancate e separate da ben quattro corridoi; una sorta di involucro esterno avrebbe una funzione aerodinamica inglobando le due fusoliere in un'unica struttura a sezione ellittica. Siamo ancora alla fase di studio, gli investimenti necessari per velivoli del genere sono enormi, le industrie vanno con i piedi di piombo. Airbus ha fatto sapere che una decisione non sarà presa prima del 1995; ma sempre di più i progettisti saranno costretti a pensare in grande. Vittorio Ravizza Velivoli più grandi per abbassare i costi e contribuire a ridurre l'affollamento delle aerovie Un modello del futuro maxi-Airbus a due piani proposto dalla Deutsche Airbus, partner tedesco del consorzio europeo; accanto, le quattro possibili configurazioni della cabina

Persone citate: Antonov, Denver, Vittorio Ravizza

Luoghi citati: Hong Kong, Monaco