VITALI: LE MILLE BEFFE DI LANDRU UN PICARO SUL LAGO DI COMO

VITALI: LE MILLE BEFFE DI LANDRU UN PICARO SUL LAGO DI COMO VITALI: LE MILLE BEFFE DI LANDRU UN PICARO SUL LAGO DI COMO BELLANO E' il lago con le / sue atmosfere, un ' po' necrofile, un po' «profumo di donna»."C'è un fascismo da operetta, casareccio. C'è la figura ingombrante di Tommaso Grossi, l'«illustrissimo» del luogo. C'è un fiotto di anime pettegole, malandrine, inzaccherate di sapida follia. Andrea Vitali è il «medium» di questo piccolo mondo comasco soffiato negli Anni Trenta. Intorno al tavolino di un caffè complice, il trentaseienne medico-scrittore «ausculta» Il meccanico Landru (Camunia, pp. 244, L. 25.000). E' il nuovo atto della saga bellanese, dopo Il procuratore, pubblicato nel '90. E in attesa del Cappello di Alida Valli, in allestimento nella villa che ospitò la diva e adesso accoglie il candido affabulatore (candido alla maniera di Guareschi, che, impermeabile a ogni spiffero, a ogni calamita o sirena, confessava: «Si sta meglio qui, su questa riva»). Tra i portici bassi, schierati come tanti oblò, e i «vu' cumprà» che ormai dominano il dialetto, Andrea Vitali rifiata. «In due mesi, dicembre e gennaio, prima che Landru andasse in stampa, ho macinato novemila chilometri. Bellano-Milano, Milano-Bellano... Crovi, il mio editore, è implacabile: pagine lette e rilette, episodi sveltiti, altri arricchiti... E le bozze, la caccia agli errori, le date da controllare. Perché un romanzo che ha l'ambizione di evocare un'epoca, un frammento di ieri, non può deragliare: i binari della cronologia sono sacri come le appassite rotaie del trenino locale». «Nel gennaio 1930 a Bellano sul lago di Como l'eco delle nozze di Sua Altezza Reale Umberto di Savoia principe di Piemonte con Maria José di Sassonia Coburgo fu motivo di un fitto intrecciarsi di chiacchiere e di feste». Comincia così II meccanico Landru, sarabanda in tempi ventuno, orchestrata intorno al cotonificio Cotelli che ha fila¬ to sino agli Anni Settanta o giù di lì, allineando un migliaio di braccia. Trama e ordito della tela di Vitali? Un paese avvolto nella felicità patriottica (patriottico è anche il menù: antipasto Vittoria, pollo allo spiedo cotto al Fuoco Sacro...) inciampa, batte la testa, smarrisce il senno con l'arrivo di sei «maestri del lavoro». Malvestiti, barba lunga, i «lanzichenecchi» sono stati arruolati per collocare i telai elettrici. Ma la «rivoluzione industriale» - l'obiettivo è diminuire i fusi di filatura e la manodopera - naufragherà. A sbarrarle la strada, una rissa fabbricata ad hoc (trappola tesa ai meccanici) che degenera in sentenza-farsa. La molla del progresso, avanti di arrugginire, aziona un carillon grottesco (Vitali ignora la corda tragica: i climi crepuscolari, lacuali e no, accendono l'ironia). Sulla rotonda lariana brillano amori, amorazzi, mene politiche, rancori ruspanti, numeri picareschi. Siparietti a raffica, per la regia di Landru Angelici, forse dottore in telai, di And lùsm d il .•«■aiti de/lo .sciiti -Il mera.

Persone citate: Alida Valli, Andrea Vitali, Cotelli, Crovi, Guareschi, Malvestiti, Maria José

Luoghi citati: Bellano, Como, Milano, Piemonte, Sassonia Coburgo