«Mangiar pesce in Quaresima è peccato» di Francesco Allegra

«Mangiar pesce in Quaresima è peccato» «Costa troppo, date quei soldi agli affamati», scrive sul bollettino parrocchiale «Mangiar pesce in Quaresima è peccato» Novara, prete capovolge le regole della penitenza NOVARA. Don Angelo non transige. Si è battuto contro il mercato nei giorni festivi (che sono del Signore), contro le feste religiose trasformate in sagre gastronomiche e gare di ballo liscio. Contro tutto quello che inquina la purezza, i significati della religione. E contro i furbi, soprattutto. Coloro che credono di ingannare il buon Dio con i loro atteggiamenti ipocriti. I farisei di ogni epoca, insomma. Questa volta, don Angelo Uglione, cappellano di San Gottardo a Borgomanero, un centro di circa 20 mila abitanti in provincia di Novara, ce l'ha con quelli che non rispettano le regole del magro e del digiuno nei venerdì di Quaresima. Se la prende soprattutto con quanti credono di cavarsela mangiando pesce nel venerdì di Quaresima. Magari nei vari ristoranti di moda della zona, spendendo cifre astronomiche. Denaro che potrebbe essere inviato a chi soffre la fame. Sul bollettino della parrocchia don Angelo scrive: «A proposito di magro: c'è ancora chi pensa di raggirarlo con il pesce, o magari con crostacei, molluschi, e ancora con rane, anguille, lumache e via citando. Ma chi mai ha inventato questa stramberia? La Chiesa no, di certo. Non è così dissennata da imporre cibi tanto costosi, talvolta più prelibati, per fare osservare un precetto». «Magro - spiega - vuol dire non mangiare carne di nessun genere». Altro che zuppa di pesce, trote saìmonate, risotto al persico, maccheroni agli scampi, buridda in tegame. Addio ai rinomati ristoranti della zona, che figurano nelle guide gastronomiche. Non c'è scampo nemmeno al ristorante cinese con un toast di gamberi e sedano. Da scordare dunque i filetti di pesce persico o i lucci ai funghetti. Per non dire di altre delizie da buongustai, come le lumache alla genovese o la salsa di rane. Le anguille? bandite anch'esse, assieme agli innumerevoli piatti «alternativi» che consumavano anche i fedeli più osservanti senza timore di compiere peccati. «La Chiesa - afferma don An¬ gelo - ha alleggerito al massimo, fino a farle quasi scomparire, le prescrizioni quaresimali del magro e digiuno: ma, al poco che è rimasto, ha.annesso un significato profondo e pratico. Lo troviamo nella terza prefazio di quaresima: la vittoria sul nostro egoismo ci renda disponibili alle necessità dei poveri». Non pensate quindi, se davvero siete cattolici e praticanti, di passarvela liscia in questi venerdì quaresimali con la tradizionale frittura alla marinara. Don Angelo, nel suo ciclostilato (che è un po' il best-seller nel rione di San Gottardo a Borgomanero) indica la via migliore: «Supplite alle vostre lacune con opere di bene». Magari, invitate a cena un extracomunitario. L'iniziativa del sacerdote di Borgomanero non è comunque isolata in provincia. Rientra nel quadro più ampio di riflessioni quaresimali che lo stesso vescovo di Novara, monsignor Renato Corti, ha voluto delineare nel suo messaggio pastorale di questi giorni, emesso nel mercoledì delle Ceneri e riportato su tutti i periodici della stampa diocesana. «Miei cari - ha scritto monsignor Corti -,che il mondo non s'accorga che incomincia la Quaresima dispiace, ma non sorprende; che i cristiani, singoli e comunità, si adeguino ai ritmi ed allo stile del mondo, sciupando una grande occasione di rinnovamento spirituale, è un grave errore». E affinché i fedeli non vivano il periodo che precede la Pasqua con «tranquilla indifferenza», il presule ha rinnovato l'invito liturgico «a vivere, in qualche forma, quaranta giorni di deserto» e ad attuare «concrete scelte che toccheranno beneficamente, anche se con qualche strappo doloroso, il nostro modo di vivere e di pensare». Accanto all'elemosina, alla solidarietà sociale, monsignor Renato Corti ha poi ricordato che «si può fare ancora del digiuno, osservando anzitutto alla lettera la proposta del magro di venerdì ed aggiungendovi qualche forma di digiuno "moderno", per esempio nell'uso della tv». Francesco Allegra

Persone citate: Angelo Uglione, Quaresima, Renato Corti

Luoghi citati: Borgomanero, Novara