Giallo ad Amburgo sulla ghigliottina di Hitler di Emanuele Novazio

Giallo ad Amburgo sulla ghigliottina di Hitler GERMANIA Un dono per i cinquantanni del dittatore tedesco, era stata rubata tre anni fa in una casa d'aste Giallo ad Amburgo sulla ghigliottina di Hitler E' stata ritrovata dal giornalista che falsificò i diari del Fùhrer BONN DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Nove anni fa, i «Diari di Hitler» che aveva acquistato per conto dello «Stern» a quasi dieci milioni di marchi, sette miliardi e mezzo di lire, erano falsi, e la vicenda era finita male: per lui, condannato a quattro anni e mezzo di carcere, ma soprattutto per il settimanale, fortemente penalizzato nelle vendite e costretto a pagare altri sei milioni di marchi, quattro miliardi e mezzo di lire, per le liquidazioni dei direttori che si erano dimessi in seguito allo scandalo. Questa volta, al giornalista tedesco Gerd Heidemann è andata meglio: la ghigliottina e il pianoforte a coda che ha ritrovato con uno stratagemma appartenevano davvero al Fùhrer. Erano stati rubati tre anni fa dal magazzino di una casa d'aste, la «Hanseatische Auskion- shaus f'uer Historica» di Amburgo, pochi giorni prima di essere messi all'incanto, e da allora non se n'era più saputo niente. Sono ricomparsi l'altra sera all'improvviso nel parcheggio di un supermercato: insieme ai ladri, e proprio alla vigilia della «prima» di «Schtonk», il controverso film dedicato al clamoroso falso del 1983 (dove l'attore Goetz George impersona il reporter Heidemann, cinquantenne al tempo dello scandalo). Il pianoforte e la ghigliottina, un esemplare autentico usato durante la Rivoluzione Francese, erano stati regalati a Hitler in occasione del suo cinquantesimo compleanno, nel 1939: adesso, probabilmente, torneranno all'incanto grazie allo «scoop» di Heidemann, cominciato qualche mese fa quasi per caso, dopo una soffiata. Da anni il giornalista colleziona reperti dell'epoca nazista e la sua passione è nota: un conoscente gli ha fatto dunque sapere, nel dicembre scorso, che era possibile acquistare sottobanco un pianoforte e una ghigliottina appartenuti al Fùrher. Dopo qualche indagine svolta di persona, Heidemann è entrato in contatto con i due responsabili del furto, Horst N., 54 anni, e Alfred R., sessanta. «L'informazione», ha commentato ieri il giornalista, «mi era stata passata probabilmente nella convinzione che l'affare dei falsi diari mi avesse reso ricco, mentre mi ha provocato soltanto la prigione e molti guai». Ma dopo una serie di incontri di preparazione, l'affare è comunque concluso. L'ultimo appuntamento, quello per la consegna degli oggetti, viene fissato all'esterno di un grande centro commerciale di Amburgo, domenica scorsa. Prezzo pattuito, trentamila marchi per il pianoforte e centocin¬ quanta mila per la ghigliottina, nell'insieme quasi 140 milioni di lire. Heidemann, che aveva messo al corrente la polizia dei suoi contatti, arriva accompagnato da un agente, che presenta come il suo socio nell'affare. In pochi minuti tutto è finito. Horst N. e Alfred R. parcheggiano il furgoncino con la refurtiva davanti al supermercato. Si avvicinano al giornalista, ma mentre Heidemann consegna la valigia con il denaro, dal camion di una ditta di fotocopie fermo accanto alla Volkswagen di Heidemann escono gli agenti armati. I due ladri vengono subito arrestati: uno di loro, si scoprirà, manovrava i carrelli elevatori nel magazzino della casa d'aste, all'epoca del furto. Era lui la mente del colpo; il complice doveva soprattutto aiutarlo a vendere. Emanuele Novazio

Luoghi citati: Amburgo, Germania