Caballé e Redgrave, fatevi più in là di Marinella Venegoni

Caballé e Redgrave, fatevi più in là E' ancora polemica per «Swing Ladies» spostato da Raiuno alla terza rete Caballé e Redgrave, fatevi più in là Fattrice inglese incanta la platea che ha atteso inutilmente Nilde lotti ROMA DAL NOSTRO INVIATO La poltrona della primadonna d'Italia Nilde lotti è rimasta vuota, ma non era questo il cruccio di alcune delle sindacaliste che affollavano ieri pomeriggio il teatro Brancaccio, per assistere a quello che sta diventando un appuntamento annuale (poco ortodosso ma di grande gusto) con l'8 marzo. Qualcuna era turbata dalla ufficialità eccessiva in sala, che strideva con la sfilata di pacata eleganza delle «Swing Ladies», organizzata dai coordinamenti donne di Cgil-Cisl-Uil; i quali, per la seconda volta, hanno celebrato con un concerto al femminile questa giornata di cui ormai si discute l'opportunità. Per le rappresentanti dei coordinamenti, 1-8 marzo serve ancora: «In Italia non tutte le donne sono uguali; questo è l'unico giorno in cui molte trovano il coraggio di farsi sentire», diceva Irene Spezzano della Uil. Per ogni Raffaella Baracchi incinta di otto mesi, ci sono ancora cento altre donne che arrivano all'ospedale dopo le botte del loro Carmelo Bene; una sopraffazione silenziosa che non colora spesso le cronache. Ma il concerto del Brancaccio, in diretta su Raitre, andava oltre la denuncia, suonava come sfida al mondo maschile: la Illuminato Iniziative e la curatrice Teresa De Santis hanno messo insieme un fior di cartellone di voci di frontiera, fra swing e jazz, soul e rhythm 'n' blues. Donne che con meno clamore degli uomini (ma con altrettanta bravura) percorrono i territori più impervi della musica. C'è stato nei giorni scorsi un piccolo giallo, perché il concerto era stato inizialmente annunciato (come l'anno scorso) su Raiuno, ma poi collocato su Raitre. Allo spostamento nessuno ha dato spiegazione ufficiale; i più vicini all'ambiente hanno visto però nel rifiuto di Raiuno il primo segno della nuova assunzione di responsabilità di Lorenzo Vecchione, appena affiancato al direttore di rete Fuscagni. Pare che Fuscagni fosse da tempo d'accordo nel programmare il concerto, e così il capostruttura Maffucci. Pare anche che questo di Vecchione sia stato l'unico «no» pronunciato prima che scoppiasse il clamore su Fuscagni dimezzato: ma che sia stato anche l'ultimo. Ancora, sembra che Raitre non ami troppo la musica per motivi di audience, e la serata è diventata pomeriggio. Ma la qualità delle «Swing Ladies» annunciate ha fatto vendere il programma a scatola chiusa, in Mondovisione. Non male, come parabola. Guidato da un'ùnpeccabile Ombretta Colli, il pomeriggio ha riservato una sorpresa, la pasionaria britannica Vanessa Redgrave: scelta come presentatrice internazionale per una qualche padronanza dell'italiano (dovuta alla lunga unione con Franco Nero), l'attrice ha rivelato sul palco una dolcezza impensata; con la lettura di tre poesie, la sua voce ha catturato quanto la musica. Primadonna attrezzatissi- ma (anche come stazza), ha aperto una spiritosa Montserrat Caballé, in un brano pop dei Mecano; subito dopo ha incantato Chaka Khan, nella conosciutissima «Lullaby of Birdland», con uno scambio di swing luccicante con l'orchestra. Altra voce che non teme confronti, ma molto più intrigante, Cassandra Wilson, ragazza americana del Sud, con «Blue Skies» di Irvin Berlin. Astrud Gilberto ha passato i 50 ma sembra ancora una delle celeberrime ragazze di Ipanema che canta da sempre: anche con lei è stato il trionfo della classe e dell'eleganza sobria. Quanto a Rickie Lee Jones, con un buffo look maschile ha rappresentato la donna che non sta al suo posto; sembra davvero il versante femminile di Tom Waits, anche nell'arrangiamento che ha scelto per «DarDere»: ma va su tutte le furie se glielo si fa notare. Con Sarah Jane Morris e Joan Armatrading, ecco il bianco e il nero della potenza vocale femminile: e soprattutto la Armatrading ha riscosso un successo felice. Unica italiana, Lina Sastri, in una rilettura acustica e più convincente di «'E Ferrimene 'e mare» appena bocciata a Sanremo. Gli organizzatori avrebbero voluto la Mannoia che non era disponibile e la Martini, che era impegnata. All'uscita dal Brancaccio, qualcuna discuteva la scelta di Sandra Milo come teorica della difesa dell'8 marzo. Detto da lei, «a noi donne ci frega una qualche forma di pudore», aveva suscitato ilarità. Marinella Venegoni Grandi voci internazionali, fra tutte Cassandra Wilson Unico difetto: I troppo ufficialità j I j Ombretta Colli ha presentato «Swing Ladies». Al centro: una splendida Vanessa Redgrave A destra, Lina Sastri

Luoghi citati: Italia, Rickie, Roma, Sanremo