Il sindaco è più umano se lo guida un computer di Furio Colombo

Il sindaco è più umano se lo guida un computer INTANTO IN AMERICA Il sindaco è più umano se lo guida un computer QNEW YORK UALCHE volta lo vedo da vicino, il sindaco di New York, un signore nero che sembra guardare con silenziosa disperazione al destino della sua città. L'ho visto commosso e zitto, in quel suo modo discreto, di fronte alla bara avvolta nella bandiera di un poliziotto ucciso con la classica tecnica di aspettare la vittima nell'ascensore. Spari, salti indietro, le porte si chiudono e l'ascensore va via col morto. Dinkins avrebbe dovuto parlare. Ma di fronte a lui, dall'altra parte della bara imbandierata, c'erano la moglie giovane, la bambina con le treccine colorate: lo guardavano senza piangere, come se toccasse a lui trovare una soluzione. Ho pensato: se fosse un cyborg, il sindaco di una città impossibile da governare, come New York? Un cyborg, ci ha insegnato il cinema e ci sta preannunciando la scienza, sembra in tutto e per tutto una persona vera, e quanto ai sentimenti e alle parole, basta dargli un programma. Il programmatore definirà i tratti della persona desiderata basandosi su una ricerca accurata. Da una parte terrà conto dei sentimenti della gente, ansia, paura, incertezza. Dall'altra avrà di fronte la lista di problemi della città. Non sto parlando della sostanza dei problemi. Sto parlando degli interventi in pubblico: che cosa dire ai bambini della persona uccisa, come comportarsi quando tutti hanno perduto fiducia, come dare un segno di decisione nel caos degli ospedali, dei senza casa, dei vecchi abbandonati, delle prigioni aperte. Il sindaco cyborg avrà questo grande vantaggio sul sindaco umano. Il suo computer noterà che le situazioni tragiche si ripetono quasi uguali, ma con frequenza più stretta, e un esito più terribile. Per esempio, alcuni giorni fa un rapinatore, penetrato in una casa di Brooklyn, prima di andar via col bottino ha sparato alla testa delle bambine di due e quattro anni che lo avevano visto in faccia, «per non lasciare testimoni». In casi terrificanti come questi il sindaco si precipita sul posto, ancora vestito da tennis. Si trova di fronte il padre e la madre delle bambine. Gli fanno vedere i due piccoli corpi. Che cosa dovrebbe dire, che cosa dovrebbe fare? E' una persona sensibile, di temperamento gentile, il sindaco. Ha già condannato, promesso, giurato, preso l'impegno, ha stretto le mani, confuso le lacrime. Un cyborg sarà migliore. Prima di tutto il computer che guida la sua memoria sarà più rapido nel mischiare parole e pensieri in modo che tutto appaia nuovo nonostante la routine di tragedia. Rughe, muscolatura espressiva e mimica, umidità degli occhi, tutto reagirà con il giusto grado di calore e tensione, ispirando alla cittadinanza un senso di guida e conforto. Uno come noi nella sofferenza. Uno più forte di noi che saprà affrontare il problema. Come adesso, i funerali si scioglieranno e tutto tornerà a ripetersi. Chi può depredare depreda, chi può fare male lo fa, o per disperazione o per bisogno, come segnale o per vendetta. Banditi contro banditi, assassini contro bambini, persone che continuano a morire per caso, o per puro disordine. Ma pensate, per esempio, al problema dei senza casa. Come un sindaco vero, il cyborg non può certo risolverlo. Ma quanto più convincenti saranno le sue parole preparate dal computer. Forse è vero che il futuro ha in serbo per noi interessanti sorprese. Furio Colombo

Persone citate: Dinkins

Luoghi citati: New York