Ha 70 anni il decano dei parchi nazionali

Ha 70 anni il decano dei parchi nazionali Domani a Ronco il via alle celebrazioni del Gran Paradiso Ha 70 anni il decano dei parchi nazionali Compie 70 anni il Parco Nazionale del Gran Paradiso. Per il decano dei parchi italiani il compleanno cadrà esattamente il prossimo 3 dicembre, giorno in cui, nel 1922, venne presentato il «Regio decreto numero 1584» che istituiva la prima oasi protetta italiana comprendente gli oltre 2200 ettari di terreno donati da Vittorio Emanuele III allo Stato. Dovevano però passare altri 25 anni, prima di vedere insediato il Consiglio d'amministrazione dell'Ente parco che nominò direttore il professor Renzo Videsott, il veterinario che con il suo instancabile e appassionato lavoro riuscì a salvare dall'estinzione gli stambecchi, ridottisi a meno di 600 al termine della guerra. «Un'occasione non solo per celebrazioni ma lo spunto per affrontare le problematiche nuove che si affacciano nella gestione delle aree protette» sdpiegano i responsabili dell'Ente Parco che hanno organizzato per domani mattina, nella sala della Pro loco di Ronco in Valsoana, un convegno dedicato all'impatto del turismo sulle aree protette. Il presidente del Parco Franco Montacchini ha invitato i suoi colleghi ed i direttori dei più importanti parchi nazionali europei: «E' l'occasione per confrontare esperienze di gestione turistica e tentare di dare una risposta alle problematiche più pressanti del turismo verde, cresciuto in maniera vertiginosa in tutt'Europa». A cominciare dalla regolamentazione del traffico automobilistico che, denunciano gli ambientalisti, «sul versante piemontese del Gran Paradiso, al Pian del Nivolet, ha raggiunto ormai livelli insostenibili». E aggiungono: «I pericoli per la vita del Parco non vengono solo dai bracconieri: è difficile conciliare la presenza di migliaia di auto nel periodo estivo, con le abitudini di camosci, stambecchi e marmotte». Problemi nuovi per il Parco del Gran Paradiso che non hanno ancora fatto dimenticare le polemiche legate all'ampliamento dei confini, deciso nell'ottobre del 1979, contro il quale insorsero abitanti e amministratori delle valli Orco e Soana. Nelle numerose petizioni inviate a Roma per richidere la revisione del progetto che inglobava nell'area protetta altri 12 mila ettari di terreno, furono riprese le teorie di Gianni Oberto, che con il professor Videsott è considerato uno dei «padri» del Parco del Gran Paradiso. Sriveva Oberto negli anni Cinquanta: «Oggi vi è un bisogno estremo che l'uomo possa ancora trovare da qualche parte la natura intatta, ove meglio respirare, muoversi, gustare il prezioso silenzio anche di fronte all'armonia spontanea del creato. Al centro del Parco sta innanzittuto l'uomo». Dicono gli amministratori di oggi: «Crediamo che a quegli ideali, il Parco continui ad ispirarsi: in questi 70 anni non è stata solo raccontata la storia dello stambecco, ma di tantissimi uomini che hanno vissuto e lavorato per il Parco». Guido Nova ria

Persone citate: Franco Montacchini, Gianni Oberto, Oberto, Renzo Videsott, Ronco, Videsott, Vittorio Emanuele Iii

Luoghi citati: Europa, Pian Del Nivolet, Roma