Tra Bianchi e Giannini ora è guerra di silenzi

Tra Bianchi e Giannini ora è guerra di silenzi Roma, i tifosi insultano Garzja e il capitano Tra Bianchi e Giannini ora è guerra di silenzi ROMA. Aria di sfascio a Trigoria. Neanche l'ombra di dirigenti romanisti che si espongano per cercare di dare la carica. Bianchi c'è, ma non parla «perché non avrebbe niente da dire», Giannini tace. Oltre i cancelli undici ragazzi passano il pomeriggio insultando i giallorossi. Per il «principe» un poco affettuoso «vai alla Lazio». Per Garzja la promessa di qualche schiaffo. La contestazione è tutta qui: Giannini replica gridando più volte «sta muto». Il terzino invita il tifoso ad un incontro ravvicinato. Sono anche questi i segni della paura. Per guarire, alla Roma servirebbe un miracolo e in realtà proprio questo aspettano i giallorossi. Dicono che non ci sono colpe particolari, che è il collettivo che non va. E i tempi diventano sempre più cupi. Domani arriva il Torino e Comi, ignorato per tutto il campionato da Bianchi, sorride per la nostalgia. «In granata ero felice. Quella è una squadra che ti entra nel cuore e ci rimane per tutta la vita. E' un ambiente meraviglioso, particolare. Loro sono in condizione ottimale, noi in un momento delicato. Però spesso le previsioni sono smentite dal campo. I miei compagni, io di solito sono in tribuna, dovranno presentarsi all'Olimpico con orgoglio e determinazione. Senza paura». Pia illusione. Anche Rizzitelli, l'unico ottimista della compagnia, rabbrividisce al pensiero di quello che potrà accadere domani. Il Torino non c'entra molto, è soprattutto l'idea di giocare all'Olimpico che fa tremare le gambe dei giallorossi. «La gente fischia, giusto o ingiusto che sia, e molti miei compagni non sanno più dove nascondersi. Lo so, siamo professionisti, però c'è chi soffre questa situazione e i risultati si vedono. Certo giochiamo meglio in trasferta. Lì non c'è il problema dei fischi». Non è tene- ro neanche con se stesso. «Un' annata così così, la mia. Tra infortuni e squalifiche non sono mai riuscito a trovare la continuità». Per lei è un problema fisico... e per gli altri? «Sono scarichi psicologicamente. Le gambe ci sono, manca l'ordine del cervello. Si preferisce restare nascosti, cercare di fare il meno possibile, soprattutto non rischiare per da- re qualcosa in più. Quel qualcosa che fa la differenza. E così sembra che gli altri volino mentre siamo noi che stiamo fermi. Però nella Coppa credo ancora. Non aver preso gol dal Monaco vuol dire che la fortuna sta girando. Che finalmente ci darà una mano». Squalificati Bonacina e Rizzitelli, con Garzja dolorante, la formazione anti Torino è il solito rebus moltiplicato per mille. Probabile l'innesto di Pellegrini con il 2, di Piacentini con il 4, Carnevale con 1' 11, poi il mistero per la maglia numero 10. In che condizioni è la testa di Giannini? Continua lo stato confusionale o Bianchi vede il giocatore pronto a scendere in campo? Senza il conforto dei due interessati ogni ipotesi è buona. Il presidente Ciarrapico tace. Se Bianchi, come si dice, ha depositato in Lega il contratto fino al '94, le angosce del «padrone» della Roma sono evidenti. Ciarrapico, prima della partita con la Samp, aveva rotto gli indugi dicendo che Bianchi sarebbe rimasto fino a giugno. E che si stava limando l'accordo per la «separazione». Oggi, vista la mossa di Bianchi, e la crisi della squadra, probabilmente non sa più dove battere la testa. Tenere il tecnico diventa ogni giorno più difficile, licenziarlo costa sempre troppo. Oggi l'allenatore giallorosso è un vigilato speciale. Quando parla ha sempre un «angelo custode» alle spalle. Mascetti o un altro dirigente della Roma. Con la speranza, dicono i maligni, di coglierlo in fallo. Ma Bianchi sa evitare ogni trappola. E si diverte con la sincerità. Prima del Monaco aveva detto: «I giocatori non sono tranquilli, potrebbero fare di più, ma...». Poi il campo gli ha dato ragione. Questa volta ha preferito non parlare. I tifosi romanisti fanno gli scongiuri. Piero Serantonf H Giannini, a sinistra, non sa ancora H se giocherà domani contro il Torino; invece Bresciani (sotto) riprenderà il suo posto all'Olimpico

Luoghi citati: Lazio, Monaco, Roma, Torino