Riecco la tesi del complotto

Riecco la tesi del complotto wmmmmm Pasolini Riecco la tesi del complotto «Pasolini come Matteotti», era la scritta apparsa sui muri l'indomani della notte fra 1 e 2 novembre 1975, quando lo scrittore-regista venne ucciso sul litorale di Ostia. La tesi del complotto politico, già sperimentata per la morte di Feltrinelli, tornava a suggestionare il popolo di sinistra. Era l'epoca delle trame nere e degli opposti estremismi. A distanza di 16 anni - ma, in un certo senso, a distanza di anni-luce quell'ipotesi si riaffaccia in un libro appena uscito da Kaos Edizioni, Omicidio nellapersona di Pasolini Pier Paolo. Nella prefazione Giorgio Galli sostiene che Pino Pelosi avrebbe ucciso su mandato di qualcuno (poteri occulti, servizi deviati) deciso a «dare una lezione» all'intellettuale scomodo. Il minorenne omicida «è stato uno strumento... Se volesse raccontare qualcosa, sa quel che gli costerebbe e che nessuno gli crederebbe». Pelosi non ha raccontato niente, ma qualcuno ha voluto ugualmente credere a ciò che non ha detto. [m. as.)

Persone citate: Giorgio Galli, Matteotti, Pasolini, Pasolini Riecco, Pasolini Pier Paolo, Pino Pelosi