Corleone sfida la tv «Non siamo mafiosi» di A. R.

Corleone sfida la tv «Non siamo mafiosi» Il paese attacca un programma di Raidue Corleone sfida la tv «Non siamo mafiosi» CORLEONE. I quindicimila abitanti di Corleone hanno puntato il dito, indignati, contro la trasmissione «Detto tra noi» di Raidue condotta da Pamela Villoresi e Maria Amelia Monti. Il sindaco Dino Crapisi, de, architetto, 38 anni, alla testa di un quadripartito dc-psi-psdi-pds attacca: «Ci hanno descritti come retrogradi e violenti». E l'assessore alla pubblica istruzione Dino Paternostro: «E' ridicolo lasciar dire senza contraddittorio che qui le ragazze passeggiano con il coltello nella borsa». Lettere infiammate sono partite dal Comune per Roma e Palermo, destinatari il neopresidente della Rai Walter Pedullà e il prefetto Mario Iovine. Scintilla della «guerra» tra Corleone e la Rai un episodio di cronaca nera di un anno fa: tre sorelle accoltellarono, sfregiandolo, un giovane manovale che le dileggiava per il loro aspetto fisico. Infuriate, le donne si avventarono contro il giovane, mandandolo all'ospedale. Giovedì pomeriggio il «caso» è stato ricostruito in «Detto tra noi» in un modo che a Corleone non è piaciuto. Il paese da anni cerca di scrollarsi di dosso l'ingloriosa fama di «capitale della mafia», di patria di Luciano Liggio e Salvatore Riina. La gente si infuria quando, anziché indicare il «clan dei corleonesi» cioè la prima cosca mafiosa della Sicilia i cui componenti sono appunto originari di qui, tv e giornali tagliano corto e parlano genericamente dei «corleonesi». «Corleone non è sinonimo di delinquenza», scrive il sindaco Crapisi a Pedullà. «Il taglio del programma si è rivelato fin dalle prime battute fortemente lesivo dell'immagine della nostra comunità che, pur tra grandi difficoltà, cerca un raccordo con la società civile e nella quale cerca di conservare un posto a pieno titolo». Crapisi sollecita un incontro «soprattutto per adempiere a un atto di giustizia nei confronti di quei tanti giovani che si adoperano per ribaltare e riscattare la nostra Corleone purtroppo, a quanto pare, ancora intrappolata nella sua vecchia immagine». [a. r.]

Persone citate: Dino Crapisi, Dino Paternostro, Luciano Liggio, Maria Amelia Monti, Mario Iovine, Pamela Villoresi, Pedullà, Salvatore Riina, Walter Pedullà

Luoghi citati: Corleone, Palermo, Roma, Sicilia