Tangenti, De Michelis all'offensiva

Tangenti, De Michelis all'offensiva A Venezia il ministro degli Esteri difende il collega finito sotto inchiesta Tangenti, De Michelis all'offensiva «L'avviso a Bernini? Una martellata» VENEZIA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Dopo le informazioni di garanzia del sostituto procuratore Ivano Nelson Salvarani per un presunto giro di tangenti nel Veneto, il ministro dei Trasporti Carlo Bernini ha scelto la tribuna del giornalista Enzo Biagi a Raiuno per dire la sua. «Non ho mai avuto a che fare con questa vicenda, né da presidente della Regione, né da ministro», ha detto. E allora questa informazione di garanzia?, gli ha chiesto Biagi. «Evidentemente il giudice vuole informarsi meglio. Fa il suo dovere: non ho motivo di ritenere che la coincidenza con la campagna elettorale non sia casuale». Franco Ferlin, un altro indiziato, è il suo segretario?, ha continuato il giornalista. «Sì, è stato il mio capo di gabinetto alla Regione». Sa qualcosa dell'impresa appaltatrice «Ccc» coinvolta nello scandalo? «So quello che scrivono i giornali. Niente di diretto». Ma sa che ci sarebbero telefonate che l'accusano? «No, non lo so. Me lo sta dicendo lei. Adesso ci vuole pazienza, difendersi stanando quelli che ti vogliono infangare». Si sente perseguitato?, ha concluso Biagi. «No, ho una vita tranquilla. Diciamo che la congiuntura elettorale puà aver dato luogo a qualche enfasi». Il ministro degli Esteri Gianni De Michelis, a proposito dell'avviso indirizzato a una pedina importante della sua segreteria politica, Giorgio Casadei, ha accettato un veloce botta-e-risposta davanti al ponte di Rialto, dove una troupe della tv tedesca stava girando un'intervista con lui. Che cosa può dire di questa comunicazione giudiziaria? «Chiedetelo a Casadei». Ma è un suo amico. «E' e resta un mio amico». E' sorpreso, dunque? «Sono sorpreso che il giudice Salvarani sia a Davos». E' una località sciistica svizzera. Salvarani, in questi giorni, è in montagna, però in Cadore. Che cosa pensa dell'informazione di garanzia che ha raggiunto il ministro Bernini? «Questi non sono avvisi, ma martellate. Rilevo poi questa coincidentia temporum». Sarebbe la coincidenza fra l'atto del magistrato e la campagna elettorale. Il magistrato aveva tempi comunque ristretti, dettati da un articolo del Codice di procedura penale. «In ogni caso - conclude De Michelis - auguri alle sciate di Salvarani». Giorgio Casadei è da sempre legato al ministro: ieri ha rimesso l'incarico nelle sue mani. Prima vice presidente della Lega delle Cooperative di Venezia, poi amministratore unico di uno dei «diari» di Giancarlo Parretti, poi ancora dirigente al ministero delle Partecipazioni statali e quindi all'Enimont, era stato anche capo della segreteria di De Michelis alla vice presidenza del Consiglio, e così pure ai tre ministeri da lui occupati, le Partecipazioni, il Lavoro e ora gli Esteri. Di lui il 25 settembre si era occupato il deputato socialista Franco Piro, con un'interrogazione a proposito di una partita di grano venduta ai russi ma già pagata dall'Amia: lo definiva «un brasseur, uno di Trieste che non sa l'inglese, né l'italiano, fa solamente delle "robe", di cui è meglio non parlare, con la Repubblica di San Marino». Interloquiva in quell'occasione il presidente del Consiglio Giulio Andreotti: «Non è quello del ballo liscio, Casadei?». Risposta di Piro: «No, quella è una persona perbene. Io mi riferisco a Giorgio Casadei, che con atto del suo governo è stato rinominato alla Banca delle Comunicazioni. E' una persona che il ministro De Michelis dovrebbe allontanare dalla sua presenza». Nel consiglio della Banca delle Comunicazioni è presente anche Ferlin, il segretario del ministro Bernini. Mario Lollo «Mi stupisce che il magistrato sia andato in vacanza» E il politico de ospite di Biagi «Qualcuno vuole infangarmi» A sinistra il ministro delle Partecipazioni Bernini all'inaugurazione della «bretella», sopra De Michelis

Luoghi citati: Rialto, San Marino, Trieste, Veneto, Venezia