Chiedevano 300 milioni per le firme

Chiedevano 300 milioni per le firme Esposto a Pavia Chiedevano 300 milioni per le firme MILANO. Candidature offerte in frode alla legge elettorale, moduli completi di firme necessari a depositare simboli e candidature messi in vendita. Sono gli elementi di un esposto presentato alla procura di Pavia dall'assessore ai servizi sociali del Comune di Milano, Roberto Bernardelli, capolista per la lega casalinghe-pensionati, e dal compagno di partito Piergiorgio Sirtori. I due sostengono di essere stati avvicinati da un consigliere comunale di Pavia che avrebbe offerto, in cambio di denaro, le firme per depositare nell'ufficio elettorale la lista della loro lega. In un primo incontro l'interlocutore avrebbe proposto «un certo numero di firme in cambio di 300 milioni». Due settimane dopo, «nei locali dell'assessorato dei servizi sociali», avrebbe offerto «le firme, di fronte a due testimoni, per 40 milioni più il 20 per cento del finanziamento pubblico» che spetterebbe alla lega se entrasse in Parlamento. Bernardelli e Sirtori collegano questi episodi all'offerta di una candidatura, giunta per lettera a Bernardelli, in una lista autonoma attiva soprattutto in alcune circoscrizioni meridionali, di cui si annunciava la presentazione anche nella circoscrizione Milano-Pavia «poiché - era scritto nella lettera - i promotori già dispongono delle firme» necessarie. In ambienti giudiziari però nulla risulta di questa lista. [Ansa]

Persone citate: Bernardelli, Piergiorgio Sirtori, Roberto Bernardelli, Sirtori

Luoghi citati: Comune Di Milano, Milano, Pavia