Nella nebbia ancora una strage di Giuliano Marchesini

Nella nebbia ancora una strage Maxi-tamponamenti in Veneto, chiuso ieri mattina l'aeroporto di Linate Nella nebbia ancora una strage Quattro morti e 40 feriti sulla «Serenissima» VERONA DAL NOSTRO INVIATO Un ammasso fumigante sull'autostrada. Le auto incastrate, persino sovrapposte, i vigili del fuoco che lanciano getti sulle carcasse roventi. Il «killer» è la nebbia: quattro morti, una quarantina di feriti, le grida, i lamenti, lo spavento. Circa 200 automezzi che formano il groviglio. La nebbia ha messo in ginocchio gran parte della Pianura Padana, con gravi disagi in Lombardia ed Emilia. Ieri è stato chiuso l'aeroporto di Linate. E il viaggio in autostrada è diventato un disastro. Visibilità meno di 50 metri, si segnalava su tutta la rete del Veneto. La coltre, in qualche tratto, s'era fatta anche più spessa. E dentro il nebbione un traffico piuttosto intenso. Nello spazio di due ore, è stato un tamponamento dietro l'altro. Il primo incidente poco prima delle otto sulla «A4», tra Grisignano e Padova: due Tir che si scontrano, non ci sono gravi conseguenze. Ma la carreggiata è ingombra, e può essere una trappola mortale. Oltre tutto, in questo periodo, l'autostrada «Serenissima» è già in alcuni punti una specie di trappola: a causa dei lavori per la costruzione della terza corsia, ci sono qui e là deviazioni e strettoie. Una sorta di gimcana, che la nebbia rende ancor più pericolosa. Tra le 8 e le 8,30, tra i caselli di Sommacampagna e Verona Sud, è una gigantesca carambola. Un'autobotte carica di liquido infiammabile sbanda, si mette di traverso oltre lo spartitraffico e prende fuoco, di fronte alle macchine che procedono nell'altra direzione. Non c'è possibilità di evitare l'impatto: muoiono nel rogo Guido Plebani, 36 anni, di Mantova, e Antonio Barozzi, 33 anni, di Brescia. Le altre auto finiscono nell'incastro, molti degli occupanti rimangono feriti. Agenti della stradale e vigili del fuoco sono ancora impegnati nei soccorsi, quando la catena si ripete poco lontano da Sommacampagna, nei pressi di un'area di servizio: nel tamponamento fra camion muore Francesco Botta, 58 anni, di Sesto Calende (Varese). Verso le 10 il nebbione fa un'altra vittima, a distanza di qualche chilometro, sulla «A22» del Brennero: in direzione Nord, vicino allo svincolo che immette sulla «Serenissima», le macchine si schiantano: perde la vita Franco Turrini, 53 anni, di Sasso Marconi (Bologna). Per ore, sulle due arterie, è un rimuove automezzi fracassati, occorre anche un rinforzo di vigili del fuoco da Mantova. I feriti sono tarsportati negli ospedali veronesi dì Borgo Trento e Borgo Roma, in quelli di Villafranca e Bussolengo. Tre sono gravi. Per gran parte della giornata, chiusa la «Serenissima» nel tratto tra Sona e Verona Sud, bloccata la «A22» tra Mantova Nord e Verona Nord. Centinaia di automobilisti fermati e dirottati per le statali, le provinciali. E si formano ingorghi, soprattutto all'ingresso dei centri abitati. Nella mattinata, mentre la nebbia si alza, le squadre sono ancora al lavoro sul pezzo di autostrada tra Sommacampagna e il casello di Verona Sud, dove quell'autobotte impazzita s'è incendiata. L'ammasso è impressionante: auto ridotte a scheletri dalle fiamme, una vettura che s'è impennata ed è finita sopra un'altra, portiere e pezzi di carrozzeria sparsi per centinaia di metri. Gente che s'è salvata per miracolo: alcuni automobilisti hanno fatto appena in tempo a balzare dalle vetture, prima che prendessero fuoco. In maggioranza gente che viaggiava per lavoro, e s'era infilata di prima mattina in quella nebbia che, da queste parti, è una maledizione che ricorre spesso. Ai caselli autostradali, i cartelli che avvertono del pericolo, che invitano alla massima prudenza. Ma c'è anche chi si immerge nella coltre senza rispetto di questi cartelli: molto probabilmente, qualcuno dei conducenti gli automezzi che sono andati a formare il gran groviglio. Ma stabilire quali siano le responsabilità, in quello sconquasso, per la polizia stradale è impresa impossibile. Quattro morti e 40 feriti «causa nebbia» ma non soltanto per la nebbia. Giuliano Marchesini

Persone citate: Antonio Barozzi, Francesco Botta, Plebani, Turrini