Dopo 20 anni per l'Air Force nuova missione in Indocina

Dopo 20 anni per l'Air Force nuova missione in Indocina In Cambogia elicotteri cercheranno tracce dei «missing in action», Laos e Vietnam non hanno dato il consenso Dopo 20 anni per l'Air Force nuova missione in Indocina WASHINGTON. Per la prima volta dalla fine della guerra del Vietnam, elicotteri da combattimento dell'aeronautica statunitense sorvolano l'Indocina. Ma solo per trovare tracce dei prigionieri di guerra e dei soldati o civili dispersi. Si tratta della prima missione di ricerca dell'esercito Usa in Cambogia su un totale di cinque autorizzate dal governo cambogiano entro la fine dell'anno. «Il Pentagono ha chiesto l'autorizzazione a sorvolare con propri mezzi anche lo spazio aereo del Vietnam e del Laos, ma senza successo» ha spiegato il caposquadra di ricerca, maggiore Jim Moye. Non ancora riconosciuto da Washington, il governo di Phnom Penh ha invece autorizzato l'esercito statunitense a perlustrare anche dall'alto cinque aree predeterminate entro la fine dell'anno. La speranza è quella di trovare tracce dei «missing in action» in Cambogia: 82 soldati statunitensi, otto civili americani, la maggior parte dei quali giornalisti. Condotta palmo a palmo in un'area a circa 55 chilometri a Sud di Phnom Penh da una squadra di venti soldati dell'esercito appoggiata da due «Blackhawks uh-60», la missione, che durerà circa 20 giorni, si concentra in particolare sulla ricerca dei cadaveri di cinque giornalisti delle reti televisive Cbs e Nbc che si ritiene siano stati uccisi dai khmer rossi nel maggio del 1970. Furono visti in vita l'ultima volta nei pressi di Phum Kandaol e si dice siano sepolti in un canale poco distante dal villaggio. «Questa era un'area controllata dai vietcong in collaborazione con i khmer rossi - spiega il maggiore -; a collaborare con i nostri soldati, tutti volontari che hanno già maturato esperienze analoghe in Vietnam, vi sono ora anche una ventina di cambogiani che ci aiutano a cercare nella zona del canale dove crediamo ci possano essere i cadaveri, un'area di 72 metri per 48. Man mano che scaviamo nel fango mettiamo dei segni con nastro rosso. E' quasi un'impresa disperata, a darci una mano c'è anche un medico legale per identificare i resti umani». Il maggiore Moye ed i suoi uomini hanno anche compiuto un breve blitz nell'isola di Koh Tang, nel mar della Cina meridionale, dove ebbe luogo l'ultima azióne militare statunitense della guerra. Gli americani allora invasero l'isola nel tentativo di salvare dei marines a bordo della nave magazzino Mayaguez che era stata precedentemente evacuata dai khmer rossi. Sono 18 i marines inclusi nelle liste del Pentagono come «Mia». L'azione di Moye non è stata coronata da succes¬ so: «Ma io continuerò a cercare. La speranza è superiore alle frustrazioni». Alla missione è collegata la visita ad Hanoi di Richard Solomon, assistente segretario di Stato per gli affari del Sud-Est asiatico, che ha promesso aiuti umanitari per tre milioni di dollari. Solomon ha chiesto al primo ministro vietnamita Vo Van Kiet di aumentare gli sforzi per la ricerca dei militari Usa dispersi e ha promesso in cambio maggiori aiuti umanitari. lAdnKronos] Un'operazione Usa-Sud Vietnam con elicotteri d'attacco al confine con il Laos durante la guerra a caccia di nascondigli vietcong [FOTO UPIJ

Persone citate: Jim Moye, Moye, Richard Solomon