Giallo per una neonata: venduta? di B. Min.

Nuovo crack, bruciati 15 miliardi La commissionaria aveva clienti a Torino e in Langa, l'esame del dissesto il 6 maggio Nuovo crack, bruciati 15 miliardi II giudice dichiara il fallimento della ex Comitalia Un centinaio di risparmiatori è andato a ingrossare l'esercito dei truffati a Torino, città che ha già visto numerosi crack finanziari: da quello dei fratelli Canavesio a quello delle fiduciarie di Aldo Bersano o dei fratelli Olivero. Ieri il giudice Michela Tamagnone Boero ha dichiarato il fallimento della società «Gestioni Finanziarie Italia», ex Comitalia, di via Manara 7, una comissionaria che gestiva titoli per conto dei clienti. A muovere la magistratura è stato il liquidatore di Comitalia, Franco Aschieri, resosi conto di irregolarità nella gestione della commissionaria. La prima verifica dell'esame dello stato passivo è fissata il 6 maggio. L'ammontare del dissesto potrebbe arrivare ai 15 miliardi. L'ira dei risparmiatori è concentrata sul presidente del consiglio d'amministrazione della spa, Luigi Tamagno, ragioniere di 52 anni, residente in corso Francia 333/6, che avrebbe curato la clientela torinese, e l'amministratore delegato Piercarlo Magliano, 41 anni. Quest'ulti¬ mo, ex-dipendente del San Paolo, residente a La Morra (Cuneo), raccoglieva risparmi soprattutto nell'Albese, dove sarebbe concentrata la maggior parte dei clienti ritrovatisi con un pugno di mosche in mano. Come è accaduto in altri crack finanziari, anche nel caso della Comitalia vi sarebbe stata da parte degli amministratori una gestione irregolare dei soldi dei clienti. I risparmiatori avrebbero affidato i loro denari per investirli in titoli, ma avrebbero soltanto ricevuto gli interessi sulle operazioni che la società diceva di aver fatto: semplici rendiconti sul totale della cifra impegnata, la cosiddetta gestione «in monte», proibita dalla legge. Qualche risparmiatore avrebbe addirittura dato una procura ad operare sui propri conti bancari. «La società ha iniziato l'attività nell'87, i problemi sono venuti a galla quest'anno a metà gennaio» dice l'avvocato Marasso di Alba che tutela un nutrito gruppo di concittadini diventati, come lui, clienti della Comi¬ talia. «Conoscevamo l'andamento dei nostri risparmi attraverso rendiconti che ci arrivavano periodicamente. Se uno voleva poteva prelevare e non ci sono mai stati problemi. Quando è entrata in vigore la nuova legge sulle Sim, la Comitalia ha "passato" clientela e affari alla Cofigest di Milano. In quel momento abbiamo scoperto che l'entità dei nostri titoli era minore di quella che ci era stata comunicata fino a quel momento. Nel mio caso, appena un terzo». Un'amara sorpresa. Perché nell'autunno scorso, alcuni clienti avevano ritirato tutti i loro investimenti ed erano stati pagati fino all'ultima lira. Oggi, a fallimento proclamato, a lasciare perplessi e furenti i risparmiatori albesi è la bassa percentuale di clienti torinesi rimasti invischiati nel crack: appena una decina sul centinaio ipotizzato. Qualcuno li ha informati, in tempi non sospetti, che era ora di lasciare una barca prossima ad affondare? [b. min.]

Persone citate: Aldo Bersano, Canavesio, Comi, Franco Aschieri, Luigi Tamagno, Marasso, Michela Tamagnone, Olivero, Piercarlo Magliano

Luoghi citati: Cuneo, Italia, La Morra, Milano, San Paolo, Torino