Spadolini ricorda

Spadolini ricorda Spadolini ricorda «E' il documento d'un passato irripetibile» La giornata torinese di Giovanni Spadolini è incominciata con un visita al sindaco Giovanna Incisa, sua compagna di partito nell'edera. Alle 9,30, quando Francesco Cossiga era ancora in Prefettura per la prima colazione, il presidente del Senato ha raggiunto piazza Palazzo di Città, sede del Comune. Al attenderlo, oltre al primo cittadino, anche i due vicesindaci, Pizzetti e Marzano. A Spadolini, Giovanna Cattaneo ha consegnato il volume sulla storia di Palazzo Civico, curato dalla direttrice dell'archivio comunale, dottoressa Rosanna Roccia. Il dono è stato ricambiato con una targa d'argento del Senato. Poi un breve colloquio sulla vita amministrativa della città, e la visita al piano nobile del Palazzo. Dopo un'ora, Spadolini si è recato alla Prefettura in piazza Castello. E di qui è uscito alle 11 insieme con il Presidente della Repubblica per l'attesa cerimonia di consegna della copia anastatica dello Statuto Albertino, nella Sala degli Svizzeri di Palazzo Reale. «Questa deve essere l'edizione francese», è stato il primo commento di Francesco Cossiga quando ha avuto la copia fra le mani. E rivolto a Spadolini, che era alla sua sinistra: «Vedi, Giovanni? Ci sono anche le macchie che sono sull'originale. C'è da supporre che Carlo Alberto abbia firmato prima l'edizione italiana, perché è qui che ha perso l'inchiostro». Breve cerimonia, presenti anche il sindaco Cattaneo, i presidenti di giunta e Consiglio regionale, il ministro Bodrato e il rappresentante della Camera. Poi subito a Palazzo Carignano. Nel primo Parlamento subalpino, dopo la presentazione del volume su «Statuto Albertino e lavori preparatori» da parte del presidente del San Paolo Zandano, Spadolini ha tenuto la prolusione ufficiale. Nel suo intervento il presidente del Senato ha ricostruito il percorso che ha portato alla formulazione dello Statuto del regno di Sardegna, asserendo che «oggi lo Statuto appartiene ad un passato irripetibile». E che «la stella polare del nostro lavoro di perfezionamento, di integrazione e in taluni casi di attuazione costituzionale resta l'idea del Parlamento come il supremo presidio delle libertà repubblicane: l'idea cui non potremo rinunciare mai».

Luoghi citati: San Paolo, Sardegna