Il «gran maestro» rilancia per la Popolare di Sassari di Zeni

Piazza Affari, già finita l'euforia Soltanto dai fondi la buona notizia della raccolta in aumento. Intanto Cragnotti acquista la Semenzato Piazza Affari, già finita l'euforia Scambi al lumicino e timore di nuovi fallimenti MILANO. Sì e no un'ottantina di miliardi di scambi: piazza Affari ieri come già due giorni fa, come già lunedì, sembra essere tornata indietro nel tempo di almeno tre mesi. Nervosismo e insoddisfazione tra gli operatori. Voci di difficoltà che ieri proprio a Torino hanno trovato una parziale conferma nella dichiarazione di fallimento della commissionaria Comital. Fallimento che per fortuna non avrà effetti sul mercato (ma lo avrà sui clienti: nei conti è stato rilevato un buco compreso tra i 10 e i 15 miliardi) visto che la commissionaria torinese non era autorizzata all'attività presso i recinti di Borsa e aveva cessato ogni attività a fine '91 prima dell'entrata in vigore della legge sulle Sim. Ma soprattutto preoccupazione tra gli addetti ai lavori, agenti di cambio e Sim, per il basso volume degli scambi: ai valori attuali, 100 miliardi al giorno quando va bene, nessuna Sim è in grado di far fronte con profitto ai costi. Il rischio, insomma, come da tempo predica il presidente degli agenti di cambi milanesi Attilio Ventura, «è quello di trovarsi di fronte a un mercato asfittico dove, Sim o non Sim, c'è poco da stare allegri». Prospettive poco allegre, insomma, che non sono di sicuro estranee alla decisione di un Amedeo Tanzi, esponente della quarta generazione di una famiglia di agenti di cambio famosa a Milano, che ha deciso di mettersi in aspettativa: subito dopo la liquidazione di fine marzo, resterà associato alla stanza di compensazione per gestire (insieme a qualche collega) la clientela e poi si vedrà. Decisione opposta a quella di Gianluigi Maturri che, dopo qualche mese di tira e molla, ha alla fine chiuso con l'Ina per la costituzione di una nuova Sim. Ieri, per la sesta volta di seguito, in Borsa è stato ribasso con l'indice Comit sceso di un altro 0,70% e in prospettiva sempre più vicino a quota 500 (525,7) che non a quota 540/550 da molti analisti individuata come il punto per la prossima risalita. Protagonisti della nuova caduta, i titoli bancari sempre sotto choc (con il Banco di Roma addirittura a -4,21%) dopo la strigliata di Moody's e ieri venduti sia dall'estero, sia da importanti Sim, sia dai gestori di fondi comuni. I quali fondi d'investimento, così vuole il tam tam di piazza Affari, avrebbero cominciato a vendere azioni di banche presenti nei loro portafogli per far posto ai ti¬ toli del Sanpaolo. Nulla, insomma, sembra smuovere piazza Affari da un torpore preoccupante. Qualcuno la butta in politica: «E' cominciato il lungo ponte preelettorale». Qualcun altro fa riferimento all'onda lunga della crisi che continua a penalizzare tutti i maggior gruppi industriali. Fatto sta che, neppure quel poco di buono che sembra avvenire (per esempio, ieri, la comunicazione della nuova frenata dell'inflazione a febbraio comunicata dall'Istat) riesce a dare qualche scrollata al listino. Esempio limite: il nuovo boom nella raccolta dei fondi d'investimento reso noto ieri (nuove sottoscrizioni a febbraio per 2995 miliardi, rimborsi per soli 1643, aumento del patrimonio complessivo del 2,4%) e cioè proprio nel giorno in cui, anziché comprare, m Borsa i fondi - come si diceva si sono resi protagonisti dell'ondata di vendite. Scende il listino, sale la raccolta dei fondi (soprattutto obbligazionari): la Borsa continua a non attirare il risparmio a tutto vantaggio di altre forme d'investimento, a cominciare dai fondi. Ma nonostante tutto, in Borsa qualcosa si muove. La Consob ha ieri ammesso alla quotazione ufficiale (dal 18 marzo) gli warrant Iri-Stet 1991-94. E la Pirellina ha reso noto che il 99,42% dell'aumento di capitale (per un totale di 97 miliardi) è già stato sottoscritto. Nessuna defezione, dunque, in casa Pirelli all'indomani del passaggio del testimone da Leopoldo a Tronchetti Provera. Mentre sempre ieri la Cragnotti & Partners ha annunciato un'intesa di massima per l'ingresso con il 51% nella Semenzato con il passaggio della gestione della casa d'aste veneziana alla banca d'investimenti di Sergio Cragnotti. Armando Zeni ; Attilio Ventura, presidente del comitato direttivo della Borsa di Milano

Persone citate: Amedeo Tanzi, Attilio Ventura, Cragnotti, Gianluigi Maturri, Semenzato, Sergio Cragnotti, Tronchetti Provera

Luoghi citati: Milano, Torino