ABETE INDUSTRIALI E POLITICI di Mario Deaglio
ABETE INDUSTRIALI E POLITICI ABETE INDUSTRIALI E POLITICI Aun mese dalle elezioni, un'importante componente della società italiana ha già compiuto una scelta politica di fondo. La Confindustria, ossia la parte più significativa e politicamente organizzata dell'imprenditoria privata, ha, di fatto, già deciso - mediante la procedura della designazione da parte di un gruppo di «saggi» - che Luigi Abete sarà il suo presidente per i prossimi quattro anni. Le vicende di questa scelta sono dense di indicazioni per l'intero Paese. Per comprenderne il significato, va ricordato che il mondo industriale italiano e, più in generale, gli imprenditori nel loro complesso, ha mostrato, nel corso degli ultimi anni, un'insoddisfazione crescente nei confronti del governo e della classe politica. A questa classe politica, per altro, è stato legato da un'intesa cordiale e da comunanza di obiettivi di fondo per oltre quarant'anni. Quest'insoddisfazione non deriva quindi da una particolare avversione degli imprenditori per i politici, bensì dalla constatazione che una parte delle decisioni indispensabili alle imprese per sopravvivere in un'Europa unita non può essere ottenuta da questi politici (e, forse, neppure da altri politici, se non si rinnova il sistema). Gli industriali hanno perciò dato vita a un confronto critico sempre più puntuale e sempre più ampio. Durante la presidenza Pininfarina la Confindustria si è espressa non solo sulla politica economica, sulla politica industriale e sui problemi del lavoro, ma anche sulla spesa pubblica e sulle riforme istituzionali; ha inoltre preso posizione sui referendum e ha rivendicato il diritto di essere portatrice di interessi generali oltre che di Mario Deaglio CONTINUA A PAGINA 2 PRIMA COLONNA
Persone citate: Abete Industriali, Luigi Abete, Pininfarina
Luoghi citati: Europa
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