I LAICI E LE DUE CHIESE di Paolo MieliGianni Vattimo
I LAICI E LE DUE CHIESE IL PAPA E GORBACIOV I LAICI E LE DUE CHIESE CHE strana sensazione leggere, in questi ultimi giorni, l'articolo di Gorbaciov e le cose dette dal Papa nella conversazione con Paolo Mieli ed Ezio Mauro, e poi ritrovarsi con i temi della politica italiana, la preparazione delle liste elettorali, le storie delle tangenti milanesi, le risse e le polemiche di sempre, aggravate e ingigantite dall'imminenza dell'appuntamento con il voto. Se è difficile mettere insieme queste due facce della nostra attualità politica, quale delle due sarà la più vera, quella a cui dobbiamo (in senso forte, moralmente) badare di più per non lasciarci sfuggire le scelte che contano? E' forte la tentazione di considerare i grandi temi epocali evocati da Gorbaciov e dal Papa come una dimensione prevalentemente decorativa della nostra realtà, che ci appare invece fondamentalmente costituita dai problemi che si dibattono nei giochi terra terra dei partiti, e che, per quanto appaiano astratti e sempe più remoti dalla coscienza di tutti, coinvolgono molto più immediatamente il nostro futuro più vicino. Se così fosse, dare tanto spazio a Gorbaciov e al Papa sarebbe solo un modo di alzare la testa per un momento, di respirare una boccata d'aria: certo, con un salutare effetto consolatorio ritemprante, ma niente di più, come una domenica in montagna che lascia il posto alla solita routine, alle solite rabbie, al solito inquinamento atmosferico e morale. Che non sia così possiamo capirlo se pensiamo non soltanto agli echi che gli articoli della «Stampa» hanno suscitato, ma anche alla difficoltà che incontriamo se appena ci proviamo a mettere, sia pure solo provvisoriamente, da parte come troppo generale, troppo cosmico-storica - tutta la problematica che tali articoli hanno sollevato. Di che cosa si tratta, dunque? Perché mentre siamo alle prese con questioni molto più Gianni Vattimo CONTINUA A PAG. 2 QUARTA COLONNA
Persone citate: Ezio Mauro, Gorbaciov
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