Legati e imbavagliati nella gioielleria
Legati e imbavagliati nella gioielleria L'ASSEDIO DELLA «MALA» Paura per orefice, commesso e un cliente Legati e imbavagliati nella gioielleria E' riuscito a liberarsi dal nastro adesivo e ha dato l'allarme. Ma i due rapinatori ormai erano lontani, con un bottino di 80 milioni in gioielli d'oro e pietre prezione. Il colpo ieri pomeriggio alla gioielleria Manzin di via Varazze 2, quasi all'angolo con via Nizza. Sono le 17,30 quando nel piccolo negozio entrano due ragazzi sui 25 anni. Sono ben vestiti, hanno un aspetto «proprio a posto». Sorridono alla titolare, Laura Ridi D'Arbe, 47 anni, e s'avvicinano al banco. Si rivolgono al commesso, Bruno Giuva, 31 anni, e gli chiedono di vedere «qualcosa»: «E' per un regalo», dicono. Guardano interessati braccialetti e orecchini, commentano i prezzi. Poi, d'improvviso, uno dei due tira fuori una pistola, forse giocattolo: «Niente paura, signora, questa è una rapina. Apra la cassaforte, non si agiti». Ma la signora si agita, e il commesso cerca di calmarla, In qualche modo la cassaforte è aperta. Il secondo rapinatore estrae dal giaccone un grosso rotolo di nastro adesivo, indica la scaletta che porta al soppalco e invita: «Ecco, lì sopra, accomodatevi su». Laura Ridi e Bruno Giuva non possono fare altro che obbedire. Sul soppalco, il ragazzo «impacchetta» loro caviglie e polsi, alla donna chiude anche la bocca con lo scotch: «Signora, nervosa com'è potrebbe urlare, ed è meglio evitarlo». Sotto, il complice sta riempiendo una grossa borsa quando un cliente ignaro entra in gioielleria. Anche lui, D. F., 50 anni, viene invitato sul soppalco e immobilizzato. Col borsone carico, finito di svuotare cassaforte, scansie e vetrinetta, i due escono e scompaiono, non senza salutare. Bruno Giuva impiega una decina di minuti a liberarsi. Chiama il commissariato Barriera Nizza, poi aiuta la signora Ridi e il cliente. Quando la polizia arriva la donna è sotto choc Dei rapinatori non si trova traccia. Nessuno li ha visti scappare, nessuno dalla strada s'è accorto di quanto accadeva nella gioielleria.
Persone citate: Barriera Nizza, Bruno Giuva, Laura Ridi D'arbe, Manzin
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