Arrestato dal tabaccaio

Arrestato dal tabaccaio Il malvivente lo aveva aggredito puntandogli un coltello Arrestato dal tabaccaio Calci e pumi, il rapinatore va ho Un manrovescio, e il rapinatore è finito a terra. Francesco Ghisio, 60 anni, tabaccaio in corso Regina Margherita 234, non ci ha pensato due volte: «Sono stufo di vivere nel terrore appena mi ha aggredito, ho reagito». Ieri pomeriggio aveva da poco riaperto il negozio dopo la pausa di mezzogiorno. Pochi clienti: una donna, poi un signore che ha chiesto di fare una telefonata e si è sistemato nella cabina dietro alla porta d'ingresso. Infine, un giovane, distinto, giacca e cravatta, camicia bianca ben stirata: «Un pacchetto di Diana, per favore». Francesco Ghisio si è piegato per cercare sotto al bancone la marca richiesta. «Mi sono sentito un coltello alla gola - ricorda - con un "dammi i soldi della cassa". Mi sono rialzato di scatto, gli ho mollato un ceffone». Il rapmatore, armato di un coltello con lama di 14 centimetri, è volato a terra, con le scatole di caramelle e di chewing gum appoggiate sul bancone. Ghisio è uscito da dietro il bancone, l'altro si è rialzato, ha cercato di scappare: a calci e Sugni, il tabaccaio gli ha impeito la fuga. I due uomini hanno lottato, il rapinatore si è ferito con il coltello che aveva ancora in mano, poi ha sfasciato con un calcio la porta a vetri dell'ingresso, dietro a cui era rimasto bloccato il cliente che stava telefonando. La colluttazione violenta ha richiamato dal retro la moglie di Ghisio. Una volta immobilizzato il giovane, il tabaccaio ha chiamato i carabinieri. Il rapinatore è stato identificato nella caserma di via Veglia: Gianni Dessolis, 27 anni, via Pianezza 153. Già noto come tossicodipendente, e per reati legati allo spaccio. «Questa volta mi è andata bene - dice Ghisio -. E' bastato poco, forse lui non si aspettava che io reagissi». Ma la moglie ricorda ancora bene una sera drammatica di 12 anni fa: «E' entrato uno, ci ha minacciata con il coltello, ha colpito mio marito nella pancia. Quaranta giorni di prognosi. Ora di nuovo quell'incubo». [b. gio.] Francesco Ghisio con la moglie ancora terrorizzata «Già 12 anni fa uno è entrato con un coltello e ha colpito mio marito alla pancia Ora l'incubo si è ripetuto»

Persone citate: Francesco Ghisio, Ghisio