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E' morta Lella lombardi E' morta Lella lombardi Ieri a Milano, aveva solo 48 anni Era stata apprezzata anche in Fl Leila Lombardi, la più nota pilota donna italiana e forse del mondo, è morta ieri in una clinica di Milano stroncata da un male incurabile. Per un crudele gioco del destino la sua scomparsa è avvenuta proprio nella ricorrenza del suo debutto in Formula 1 (3 marzo 1975 a Kyalami in Sud Africa). L'avevano sopprannominata «la tigre di Torino». Perché era difficile andare a cercare sulle mappe il suo paese d'origine, Frugarolo (dove era nata il 26-343), in provincia di Alessandria. E sin da giovane aveva combattuto con le unghie per diventare pilota. Ed era stata per lo sport dei motori non solo una grande protagonista, ma anche un'abile e appassionata professionista del volante. Nata in una famiglia senza mezzi economici, era stata capace di salire tutti i gradini dei valori dell'automobilismo, conquistandosi un posto di prepotenza, con i risultati. Carina, ma non fatale o affascinante, gentile ma non accondiscendente, Leila non aveva avuto facilitazioni dovute alla sua condizione di donna. Anzi. Eppure aveva coinvolto personaggi influenti che avevano creduto in lei come in altri piloti diventati famosi, co- me Ronnie Peterson. Formula 850, Formula 3, Formula 5000, correndo anche negli Usa e in Australia, la Formula 1 (13 gare con March, Brabham e Williams e un solo sudatissimo mezzo punto con un sesto posto in quel G.P. di Spagna spezzato in due dall'incidente di Stommelen). E tante affermazioni, con gli sport prototipi, a Monza, a Le Mans, su tutti i circuiti; un titolo italiano assoluto, quattro europei turismo con l'Alfa Romeo. Un elenco quasi infinito. Quando, superata abbondantemente la quarantina, aveva dovuto lasciare, lo aveva fatto part-time, diventando pilota e manager di un team con il suo nome, facendo correre gli uomini sulle sue vetture. Ma qualche tempo fa venne aggredita dal male e, malgrado una strenua resistenza, è stata la sua ultima corsa. I funerali oggi alle 14,15 a Milano, dalla clinica S. Camillo, via Mauro Macchi 5. [c. eh.]