Genoa contro Liverpool, in campo anche la leggenda di Roberto Beccantini

Genoa contro Liverpool, in campo anche la leggenda A MARASSI Aria di festa per l'atteso confronto, ma la polizia è pronta a controllare gli eventuali eccessi degli hooligans in arrivo Genoa contro Liverpool, in campo anche la leggenda Spinelli per la qualificazione promette ai rossoblu un superpremio da 40 milioni GENOVA DAL NOSTRO INVIATO Scomodare la storia è forse troppo; ma parlare semplicemente di cronaca, troppo poco. Genoa-Liverpool è una sfida che unisce il calcio a un sacco di cose: alla musica, a due porti in crisi, a fiere tradizioni. La squadra del primo mito, almeno in Italia, contro la squadra di uno degli ultimi, soprattutto in Europa: ecco un'altra chiave di lettura. Il Genoa si allena a Pegli e poi scappa ad Arenzano. Il Liverpool fa un salto a Marassi e quindi si nasconde a Rapallo. La vigilia scivola via nel sole, pigra e anemica, lontano dai fantasmi del passato. La città non vibra, per ora, né sembra oppressa: vegeta dentro un traffico che centrifuga. Ma che sera, questa sera! Garantito il nuovo incasso record, sui due miliardi e rotti; 1500 agenti in servizio dentro e fuori lo stadio. Da Liverpool sono stati resi 700 bigliétti. Attesi per oggi 1300 tifosi: si muoveranno sotto scorta. Preoccupano i cani sciolti: quelli,, cioè, che al viaggio organizzato hanno preferito l'avventura in nave o in auto. Il popolo genoano si sta mobilitando. Scatenata, la fossa del Grifone ha in serbo coreografìe hollywodiane. C'è poi il complesso genovese dei Reunion che, in onore degli ospiti, suonerà le canzoni dei Beatles di fronte all'ingresso della tribuna. Allegria... Per quanto malconcio, il Genoa può farcela. Rispetto a domenica, Bagnoli recupera Torrente, Skuhravy e, forse, Onorati. Niente da fare, in compenso, per Caricela (menisco). Ma c'è chi sta peggio, e alludiamo proprio al Liverpool. La «for¬ mazione» rimasta a casa (Rush, Barnes, Tanner, Thomas, Kozma, Rosenthal, Hysen) è di gran lunga più agguerrita di quella che Souness si appresta a schierare. Aldo Spinelli, il presidente, è così carico che ne ha per tutti. Comincia dalla Samp: «Le altre partite fanno ridere in confronto alla nostra... Grazie a noi, Genova città è sul punto di vivere un momento storico». Poi passa al Liverpool: «Conosco solo una squadra di un altro pianeta, il Milan di Berlusconi». Quindi sistema Souness: «Cerca rogne, si accorgerà che il nostro pubblico è unico al mondo». Dopodiché, liscia i giornalisti: «Non ce l'ho con la vostra categoria, ce l'ho solo con gli incendiari: con quelli, cioè, che fanno di ogni cappello un fienile». Non pago, blocca Aguilera, o almeno così finge: «Il suo contratto sca¬ de il 30 giugno, ma noi eserciteremo il diritto d'opzione che a suo tempo ci eravamo assicurati». E Bagnoli? «Decide entro il 30 marzo. Ha nostalgia della famiglia, ho paura che...». Manca un accenno a Eranio, eccolo: «Il suo contratto scade nel 1993, ma mi dicono che sia già del Milan...». Dulcis in fundo, Agnelli: «Mi ha detto domenica che il suo presidente, Boniperti, voleva vedere Skuhravy; solo vedere?, gli ho risposto». In caso di qualificazione, premi da capogiro: 40 milioni a testa. Bagnoli, lui è la solita tisana. Vola basso, parla come mangia: per vincere, dovremo trattare il Liverpool per quello che è, una squadra in difficoltà, e non per quello che è stato, una leggenda. «Non so neanch'io quale Genoa sbucherà dal tunnel. Gli inglesi sono duri ma leali. L'arbitro? Speriamo che sia severo soprattutto là. L'Heysel? Una tragica notte sulla quale è meglio non tornare». Aguilera, più ancora che Skuhravy, potrebbe risultare l'uomo chiave: piccolo e guizzante com'è. Graeme Souness, da parte sua, nasconde le carte. Poca gente all'aeroporto, dove è volata anche una sciarpa blucerchiata, pochissima allo stadio, durante la rifinitura. I giocatori in ritiro sono 17, fra i quali sei stranieri (Grobbelaar, Nicol, Houghton, Whelan, Mot-lby, Saunders), che per regolamento dovranno scendere a quattro Whelan, fermo da agosto, è fuori concorso. Non si esclude, per liberare un posto, il taglio di Grobbelaar: in questo caso, dentro Hooper e nessun portiere di riserva in panca. Robe da matti, robe da Liverpool. Roberto Beccantini