Con Apollo si balla in bellezza di Sergio Trombetta

Con Apollo si balla in bellezza «Gesto e anima» Con Apollo si balla in bellezza TORINO. C'era prevenzione nei confronti di questi signori. Per molti motivi. Arrivano dal New York City Ballet (la mitica compagnia di Balanchine, una delle più prestigiose d'America) ma in ditta il nome del NYCB non compare. Annunciano un programma e poi ne fanno un altro. Promettono la presenza di due stelle come Darci Kistler e Robert La Fosse e poi i signori in questione non si fanno vedere. La loro presenza alla rassegna «Il Gesto e l'Anima», lunedì e martedì scorsi, aveva tutte le caratteristiche della spedizione punitiva in un paese del terzo mondo della danza. Fossero tutte così le spedizioni punitive. Saran mancati La Fosse e Kistler, saranno stati danzatori di secondo piano, sarà anche vero, come si dice, che il NYCB è in decadenza, ma una classe, uno stile, una grinta, una leggerezza, una sapienza interpretativa come queste è raro vederle sui nostri palcoscenici. L'avvio della serata era affidato alle note leggere di Ciajkovskij e alla filigrana coreografica di Balanchine per «Allegro Brillante» dove si mettevano in luce soprattutto le quattro coppie del corpo di ballo, mentre la coppia principale, Jack Soto e Melissa Podcasy restavano un po' opachi: leggermente imprecisa lei, assolutamente non balanchiniano nelle forme lui. Ma con «Apollo», capolavoro assoluto di Balanchine, si entrava in un Olimpo di bellezza. Purezza di linee, sublime precisione, divina perfezione erano profuse a piene mani dai quattro interpreti (Damian Woetzel-Apollo, Tatiana Garcia-Calliope, Lauren Hauser-Polimnia, Helene Alexopoulos-Tersicore). E il brano recuperava tutta la sua modernità, riacquistava tutto il sapore perduto di manifesto del neoclassicismo stilato da Balanchine più di cinquant'anni fa. Ma siccome i danzatori del NYCB non hanno nessuna intenzione di ingessarsi nel ruolo di museo coreografico di Balanchinefn ecco per «Soh of a Preacher Man» tre rapper scatenati in una danza tutta energia, vigore, vitalità sulla musica di Hai Davies, firmata da un signore che si fa chiamare semplicemente Savior. Per chiudere un tributo al mondo magico e scintillante del musical di Ginger e Fred con il meglio della musica di Berlin e compagni. Sergio Trombetta

Luoghi citati: America, New York, Torino