Licenziato Bernstein, eroe del Watergate di P. P.

Licenziato Bernstein, eroe del Watergate Licenziato Bernstein, eroe del Watergate // settimanale Time lo caccia, scarso rendimento «Ogni articolo costa 25 milioni, non è Tolstoj» WASHINGTON DAL NOSTRO CORRISPONDENTE La direzione del settimanale «Time» non deve aver apprezzato granché l'ultimo reclamizzato «scoop» giornalistico di Cari Bernstein sull'azione congiunta di Ronald Reagan e Giovanni Paolo II per sostenere Solidarnosc in Polonia. Ieri Bemstein è stato messo alla porta. Il problema era] come ha confidato anònimamente Una fonte della direzione del settimanale, che Bernstein, diventato famoso negli Anni 70 per gli articoli sullo scandalo Watergate scritti assieme e Bob Woodward, «era poi assurto a leggenda per la sua limitatissima produzione». Assunto con un contratto da 100 mila dollari l'anno, Bernstein lo onorava con una media di non più di cinque articoli. 20 mila dollari a pezzo, circa 25 milioni, sarebbe probabilmente una cifra eccessiva anche per Leone Tolstoj, come dicono i giornalisti di «Time». Bernstein non è Tolstoj. Dopo i fasti del Watergate, che portò alle dimissioni del presidente Richard Nixon, Berstein si buttò con scarso successo sulla televisione. Nel frattempo, eccitato dal suo successo giovanile, si era dato un po' troppo da fare con le signore, tanto che la moglie, la scrittrice Nora Ephron, prima lo abbandonò e poi lo mise alla berlina pubblicando un libro sulla storia del loro matrimonio, dal quale venne poi ricavato il film «Affari di cuore», con Jack Nicholson e Meryl Streep. Poi Bernstein venne licenziato dalla televisione «ABC», insoddisfatta delle sue apparizioni scolorite, peraltro gratificate da bassissimi indici di ascolto. Della famosa coppia di giorna¬ listi del «Washington Post», interpretati da Robert Redford e Dustin Hoffman in «Tutti gli uomini del presidente», quello che «tirava» di più era Woodward. Per rimanere sullo schermo: Redford. Ma anche Woodward, rimasto al «Post» come una specie di monumento precoce al giornalismo d'assalto, ha avuto i suoi guai; Scrive pochissimi articoli, che, peraltro, vengono quasi sempre annunciati con editti, e tamburi. E1'anche nei'suoi confronti hanno cominciato a emergere critiche corrosive. Prima il libro che stronca il Watergate: «Una montatura giornalistica, a cominciare dalla tavoletta della gola profonda». Poi, tre mesi fa, il clamoroso annuncio di una serie di articoli mozzafiato su Dan Quayle. Ma i sette interminabili «lenzuoli» apparsi sul «Post» non contenevano alcuna rivelazione, [p. p.]

Luoghi citati: Polonia, Washington