Pagliuca rinato con la psicologia di Bruno Bernardi

Pagliuca rinato con la psicologia COPPA CAMPIONI Alla vigilia del match con l'Anderlecht, il portiere della Samp rivela il suo segreto Pagliuca rinato con la psicologia «Mezz'ora di concentrazione prima della partita» GENOVA DAL NOSTRO INVIATO La Coppa Campioni rimette di fronte Samp e Anderlecht, protagoniste della finale di Coppa Coppe '90, conquistata a Goteborg dai blucerchiati. Più che una rivincita, per i belgi è l'ultima occasione di rientrare in corsa nel Gruppo A che li vede all'ultimo posto. Per i campioni d'Italia, al comando, la possibilità di ipotecare Wembley. Mancini è convinto che la Samp, se domani a Bruxelles giocherà come con il Parma (che ha molte affinità con l'Anderlecht), potrà espugnare il Pare Astrid e ottenere il visto per la finale del 20 maggio: «E' dura, ma siamo in salute e il contropiede potrebbe essere l'arma decisiva», dice il capitano, caricato dal gol del 2-0 al Parma che ha riscattato il suo errore dal dischetto sull'I-0. «E' il terzo, in due campionati, che sbaglio. Ma non mi tirerò indietro se la prossima volta Vialli mi dirà che non se la sente: non è solo questione di freddezza, anche grandi specialisti come Van Basten e Baggio hanno un po' di timore quando si apprestano a battere un rigore». Pagliuca, invece, ha paura che l'imbattibilità della Samp, in serie positiva da 17 partite, corra seri pericoli in Belgio: «Per impedire all'Anderlecht di segnare non dovremo farci chiudere né sbilanciarci troppo: vincere vuol dire andare a Londra, ma a noi basta realizzare tre punti nelle due gare con i belgi». Da tre mesi, su consiglio del suo preparatore Battara, mezz'ora prima di scendere in cam- po Pagliuca fa un training psicologico, ripercorrendo tutte le possibili parate da effettuare: «Favorisce la concentrazione e i risultati si vedono». Se il rendimento di Pagliuca è migliorato al punto da permettergli di rientrare nel giro della Nazionale, anche la Samp è cresciuta. «Siamo in forma mentale più che fisica: la nostra crisi, dopo la sconfitta di Parma nel girone di andata, era mentale e non tecnica», assicura Boskov, tranquillizzato dalla straordinaria condizione di Vierchowod e dai progressi di difesa e centrocampo: «Ci basterebbe che Vialli e Mancini fossero al massimo». E sottolinea la risalita, costante, in classifica: «Da un vergognoso 13° posto, siamo dignitosamen- te sesti e, se dovessimo arrivare terzi, dietro Milan e Juve, meriteremmo gli applausi». L'allenatore vuole almeno la zona Uefa per «evitare un grande fallimento» e chiudere il suo ciclo in blucerchiato tenendo in Europa la società, se in Coppa Campioni oppure in Coppa Italia dovesse andar male. Ieri mattina a Bogliasco, con il contributo di Arnuzzo che ha spiato l'Anderlecht in quattro incontri, Boskov ha illustrato alla squadra le caratteristiche degli avversari: «Per noi è molto importante l'assenza di Bosman, squalificato, nonché quella del portiere titolare De Wilde, infortunato; ma stiamo con i piedi a terra, concentrati». E ben coperti, non tanto per il repentino ab- bassamente della temperatura, quanto per l'aggressività dell'Anderlecht. Per questo Boskov, oltre all'esperto Cerezo che subentra a Silas, schiererà Ivano Bonetti preferendolo, in partenza, a Orlando. Nessun problema sul recupero di Vialli, contuso al ginocchio sinistro, Vierchowod, acciaccato a una caviglia, Lombardo, lieve contrattura, e Lanna, escoriato alla coscia destra. La Sampdoria parte oggi pomeriggio in aereo per Bruxelles. Per la prima volta, in una trasferta di coppa dei blucerchiati, mancherà il presidente Mantovani, convalescente dall'operazione. In compenso ci saranno al seguito un migliaio di tifosi. Bruno Bernardi

Luoghi citati: Belgio, Bogliasco, Bruxelles, Europa, Genova, Italia, Londra, Parma