Brittan approva l'opa Agnelli su Exor di Fabio Galvano

Brittan approva l'opa Agnelli su Exor «La concentrazione è compatibile con le regole del mercato europeo», dice lo sceriffo alla concorrenza Brittan approva l'opa Agnelli su Exor E a Parigi la Borsa dà il via libera all'offerta per la Perrier BRUXELLES DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Un'importante decisione, nella «guerra delle bollicine», è stata presa ieri dalla Commissione Cee in favore dell'Ifint. Al termine di un'indagine durata un mese il commissario Sir Leon Brittan, responsabile per la concorrenza, ha infatti dichiarato legittima l'opa che la finanziaria di casa Agnelli ha lanciato sulla Exor, che a sua volta controlla la Perrier. «La concentrazione prevista fra le due società - stabilisce Bruxelles - è compatibile con le regole del mercato comune». Non si creerebbe infatti una posizione dominante, poiché gli Agnelli hanno già ceduto alla Bsn - anch'essa coinvolta nella battaglia, ma non sullo stesso fronte - le sue quote in altri settori dell'acqua minerale (Sangemini, Ferrarelle). Né crea problemi, nell'ambito della concorrenza, il fatto che l'Ifint abbia il 5,8% della Bsn: soltanto se aumentasse la partecipazione della finanziaria italiana nella società francese, precisa Brittan, la si- tuazione dovrebbe essere riesaminata. E mentre Brittan dava via libera a Ifint, il Conseil des bourses de valeur dava a Parigi l'okay all'Opa che Exor ha lanciato giovedì sul 100% del capitale Perrier al prezzo di 1475 franchi per azione, lo stesso prezzo offerto da Nestlé e indoSuez. La decisione dell'esecutivo comunitario, sebbene non deter¬ minante, è considerata un traguardo importante. Stabilisce infatti che nessuna norma Cee può bloccare la scalata della Ifint. La pressione comunitaria si rivolge ora all'opa rivale, quella lanciata dalla Nestlé direttamente sulla Perrier. Notificata la scorsa settimana alla Commissione, avrà un responso da Bruxelles entro la fine del mese. E non si tratta, secondo esperti comunitari, di un cammino molto facile: nonostante la dichiarata intenzione di cedere la sussidiaria Volvic, infatti, la fusione franco-svizzera assumerebbe una quota del mercato francese - circa 40% - pericolosamente vicina a livelli inaccettabili. Restano ancora da esaminare altre due opa, non ancora notificate alla Cee: quella di Bsn su Exor (in sostegno alla Nestlé) e quella, sostenitrice dell'Ifint lanciata da Exor, Generale e St.Louis. Sui rapporti fra Ifint e Bsn, che avrebbero potuto creare qualche allarme, Brittan è stato molto chiaro. Si tratta essenzialmente di un interesse finanziario. E sebbene Umberto Agnelli faccia parte sia del consiglio d'amministrazione della Bsn, sia del suo comitato strategico, ciò non è parso sufficiente a giustificare l'apertura di una seconda fase d'indagine da parte della Commissione; tanto più che Bruxelles ha avuto da Torino il preciso impegno della famiglia Agnelli a non prendere parte ad alcuna delibera o decisione della Bsn in merito al capitolo delle acque minerali, o a scambiare con la Bsn notizie o informazioni che «potrebbero influire sul comportamento concorrenziale delle società coinvolte in quel settore». Partecipazioni minoritarie o legami personali, insiste Brittan, potrebbero limitare la concorrenza. Fabio Galvano

Luoghi citati: Bruxelles, Bsn, Exor, Nestlé, Parigi, Torino