Vecchi profumi e nuove immagini

Vecchi profumi e nuove immagini Vecchi profumi e nuove immagini ■IP ■ Hill l^fl OTA di testa: tradizione. Il Nota di cuore: nostalgia. Nota di fondo: voglia di classico. Il nuovo profumo odora di antico. Le fragranze più richieste del momento, infatti, sono i «grandi classici». Essenze che hanno fatto la storia del profumo e contribuito al fascino di donne come Maria Callas, Marilyn Monroe e Gloria Swanson. Il fenomeno del «revival profumato» ha due possibili interpretazioni. La prima viene dagli esperti di settore, i quali sostengono si tratti semplicemente di un rifiuto verso l'incessante proliferare delle nuove essenze: «Le novità sono innumerevoli e purtroppo si assomigliano un po' tutte - dice Carlo Facchetti della ditta "Profumo" di Milano - allora ci si rifugia nell'antica fragranza che sopravvive alle mode». La seconda, più complessa, arriva dai sociologi. Loro parlano di «ciclicità del mercato», di profumi «carsici» (che compaiono e ricompaiono a seconda del momento sociale) e profumi «eterni». Questi ultimi, i cosiddetti «evergreen», non hanno bisogno di promozione pubblicitaria. I «carsici», invece, rispuntano ogni qualvolta se ne ripresenti l'esigenza, appunto sociale: un profumo aggressivo tornerà alla ribalta quando ci sarà un bisogno collettivo di «grinta». Oggi c'è voglia di raffinatezza, di unicità, di mito. E' quindi il momento delle fragranze tradizionali dal fascino discreto. Niente profumo di rivoluzione nell'aria? E allora vai con le nostalgiche proposte. Dalla casa parigina Caron (frequentata da clienti come Johnny Halliday che predilige «Pour un Homme», Raquel Welch, appassionata di «Muguet du Bonheur» e molti altri vip) arrivano cinque fragranze del passato: «Narcisse Noir» (1911), usato da Gloria Swanson ne «Il viale del Tramonto», «Nuit de Noél» (1922) racchiuso in un misterioso flacone nero, «Bellodgia» (1927) ispirato alla villa italiana Bellagio sul lago di Como, «Fleurs de Rocaille» (1933) romantica fragranza floreale e infine «Muguet du Bonheur» (1952) profumo fresco e primaverile. «La donna d'oggi non ha nulla in comune con le "super women" degli Anni Ottanta - dice Valéry Le Soeur delle profumeria parigina Caron - considera il profumo un rito misterioso e apprezza le grandi fragranze del passato». Ma la novità dell'anno firmata Caron si chiama «Parfum Sacre», un cocktail di tradizione e futuro che sposa note speziate (in omaggio al ricordo di «Poivre» datato 1954) ad aromi dolcissimi come mirra e vaniglia. Un profumo neoclassico che evoca ricordi olfattivi preziosi. Successo garantito anche per la riedizione del mitico «Interdit» creato da Givenchy per Audrey Hepburn. Presto la fragranza a base di rosa e violetta, nata nel '57 per «la cerbiatta» di Hollywood, arriverà anche nelle profumerie italiane. Così le amanti dello stile «Colazione da Tiffany» non dovranno più correre fino a Londra o a Parigi per comprarne una boccetta. Vita comoda anche per le fan di «Mitsouko»: profumo che nel 1919 Jacques Guerlain dedicò all'eroina del romanzo, di Claude Farrère, «La Bataille», che narra la storia di una donna innamorata di un ammiraglio giapponese durante la guerra di Russia. A giorni la fragranza preferita da Inés de la Fressange tornerà nelle vetrine di casa nostra. Il desiderio d'antico costringe pure il vecchio «Calèche» (196Ì) di Hermes a tornare alla ribalta: ma con una nuova concentrazione e un nuovo look. Il profumo tanto in voga negli anni del boom economico oggi punta a un pubblico ancora più scelto per evocare un delicato cocktail di agrumi. E' ricomparso da qualche tempo sul mercato anche «Femme». Marcel Rochas lo creò nel 1949 ispirandosi, nella forma della boccetta, alle curve ben tornite dell'amata Mae West. Altrettanto belli sono i nuovi flaconi che racchiudono profumi d'epoca come «Diorissimo» (1956) e «Miss Dior» (1960). Oggi queste essenze superstar rinascono in versioni fedelissime a quelle originali: «Miss Dior» con un bouquet classico e seducente, «Diorissimo» pieno di aromi romantici e conturbanti. Nemmeno la Maison Chanel resiste alla tentazione di rispolverare i grandi classici. Da quest'anno infatti saranno disponibili, anche in Italia, «Gardenia» (1925), «Bois des Iles» (1926) e «Cuir de Russie» che nel 1880 profumava la carta da lettere dei poeti simbolisti. Le case francesi riabilitano i «sempreverdi»? I grandi profumieri anglosassoni non hanno mai smesso di farlo. Nomi come Penhaligon's e Floris, infatti, hanno conquistato prestigio e clientela d'elite grazie soprattutto alla continua e inalterata pro¬ duzione di aromi del passato. Qualche esempio? Nell'atelier Penhaligon's di Wellington Street va a ruba il profumo «Hammam Bouquet», nato nel 1872, e prediletto da Maria Callas. Sul rapporto che legava la divina ad «Hammam» c'è un singolare aneddoto. La cantante era molto miope e spesso per raggiungere una meta precisa sul palcoscenico ricorreva all'olfatto: seguendo la scia profumata di un fazzoletto intriso di questa fragranza. La profumata guida funzionava sempre. Concludiamo con un altro revival eccellente, «Youth Dew» di Estée Lauder, nato nel 1952. Il ricordo di un profumo della sua infanzia spinse la fondatrice della casa americana a ricreare in laboratorio un aroma simile. Lavorò al progetto per mesi, sino a quando non nacque «Youth Dew»: «profumo tenero, caldo e sexy», come scrisse nella sua autobiografia Estée Lauder. Un sex-appeal invidiabile, che dura da quarant'anni. Emanuela Minucci Aria di revival. Le grandi marche rilanciano iloro vecchi aromi di successo In alto Vanessa Paradis posa per la pubblicità del profumo «Coco» di Chanel, realizzata da Jean Paul Goude. Qui accanto la campagna stampa dell'aroma «Obsession» firmato dallo stilista americano Calvin Klein. Al centro un flacone di Mitsouko che Guerlaln lanciò nel 1919

Luoghi citati: Bellagio, Como, Hollywood, Italia, Londra, Milano, Nomi, Parigi, Russia