Condannato per foto osé La banca lo manda via

Condannato per foto osé La banca lo manda via Treviso, l'impiegato chiede di essere riassunto Condannato per foto osé La banca lo manda via TREVISO. Quel pacchetto di foto osé dell'amante divulgate per vendetta gli sono costate una condanna per diffamazione e anche il posto di lavoro. Flavio Rech, 34 anni, commesso presso la Banca Commerciale di Conegliano, dopo la sentenza del tribunale è stato licenziato dall'istituto di credito che si è appellato alla «giusta causa», sostenendo che l'immagine della banca era stata danneggiata dalle vicissitudini giudiziarie del dipendente e dall'eco che queste avevano avuto presso l'opinione pubblica. Flavio Rech era stato protagonista di una storia che ha solleticato la curiosità della gente. L'intraprendente giovanotto aveva fatto circolare alcune foto della sua ex amante in pose hard. L'aveva fatto per «punire» la donna, che non aveva più voluto saperne di lui. Rech era stato condannato ad 1 anno e 6 mesi per diffamazione e violenza. Pochi giorni dopo la sentenza di primo grado era stato sospeso dal lavoro. Il commesso aveva presentato un'opposizione alla direzione della banca, ma in risposta era stato licenziato. Il contratto di lavoro, precisava l'ufficio legale dell'istituto, era stato risolto per «giusta causa», ovvero la cattiva luce che il dipendente con il suo comportamento sfociato in una condanna aveva gettato sulla banca danneggiandone l'immagine. Il dipendente, tuttavia, si è rivolto al pretore del lavoro chiedendo la reintegrazione nel posto di lavoro attraverso l'applicazione dell'art. 700. Proprio oggi il giudice presiederà la prima udienza di un procedimento che si preannuncia complesso. Il nodo della questione sta nel decidere se la condanna inflitta al commesso può costituire un motivo di «giusta causa» per il licenziamento oppure no. [m. g. r.]

Persone citate: Flavio Rech, Rech

Luoghi citati: Treviso