Chiesa tradito dall'ex moglie

Chiesa tradito dall'ex moglie L'aveva denunciato al tribunale civile perché non versava gli alimenti al figlio Chiesa tradito dall'ex moglie «Non ho alcuna prova, ma sono certa che riceveva anche denaro sospetto» MILANO. «Cherchez la femme»: vale ancora il vecchio motto, anche in questa storia di politica, tangenti e bare? Nella vicenda di Mario Chiesa finora lo scenario era piuttosto squallido. Lui era il presidente socialista del Pio Albergo Trivulzio, cioè del più grande ricovero per anziani di Milano. Si è fatto trovare con in tasca una tangente di sette (proprio sette) milioni, incassata dal titolare di una ditta di pulizie. E' vero che poi gli hanno trovato un tesoro: undici miliardi, milione più, milione meno. Ma è anche vero che dietro a tutti quei soldi sembrano esserci affari con società immobiliari e, soprattutto, con il titolare di un'impresa di pompe funebri. Finora, insomma, lo sceneggiatore di un serial su «politica e intrighi» avrebbe dovuto mettersi le mani nei capelli: undici miliardi, ma con un contorno di funerali e vecchietti. Nel «Portaborse» c'era di meglio... Ma ecco comparire la femme, o meglio les femmes, che possono insaporire la storia. Compare la figura di Stella Monfredi, segretaria. L'aspetto è bonaccione, ma era proprio lei l'intestataria di una cassetta-forziere, è lei che ha seguito Chiesa dall'attività di partito nel quartiere fino a un centro di potere come il Trivulzio (si ricoverano anziani, ma si gestiscono anche decine di miliardi). Dunque una che sa, o almeno può sapere. E poi compare Laura Sala che per anni è stata la moglie del protagonista. E' una donna giovane, elegante, spigliata. L'interprete perfetta per il ruolo di moglie-tradita-che-si-vendicae-mette-in-piazza-le-malefattedel-marito. Così si vocifera della sua causa di separazione, del fatto che proprio da lì sarebbe partita l'inchiesta contro Mario Chiesa. E poi ancora lettere anonime che denunciano conti in Svizzera, telefonate etc. «Fantasie», taglia corto Annamaria Bernardini De Pace, che come legale di Laura Sala ha seguito la causa di separazione. E il nostro sceneggiatore deve di nuovo mettersi le mani nei capelli perché quella che vien fuori è una storia di banale taccagneria: Mario Chiesa, con undici miliardi sparsi nelle banche, cercava di risparmiare sull'assegno di mantenimento per il figlio adolescente. Nel luglio dell'89 c'è la separazione consensuale tra i coniugi: l'accordo economico prevede che Chiesa passi alla famiglia metà del suo stipendio di presidente del Trivulzio. Ma non paga: la moglie fa fare dal tribunale due ordinanze di precetto; chiede di pignorargli lo stipendio. Chiesa, a ottobre, chiede a sua volta che l'assegno per il figlio venga dimezzato; non solo: per riavere subito l'appartamento coniugale fa preparare un'ordinanza di sfratto dalla società proprietaria della casa. Che è, guarda caso, una società controllata da lui. Di queste società Laura Sala sa che ne esistono diverse e propone al tribunale una verifica: al fisco Chiesa presenta solo il suo stipendio, ma in realtà è ben più ricco. Quanto non lo sa neppure lei. «Io non avevo molte prove ha raccontato Laura Sala - ma avendo vissuto sotto lo stesso tetto per tanti anni mi rendevo perfettamente conto che aveva altre entrate oltre al suo stipendio. Ho chiesto che venisse fatta chiarezza, ho dovuto difendere gli interessi miei e, soprattutto, di mio figlio». Il tribunale civile non è andato a guardare nei conti di Chiesa, ma almeno l'ex presidente del Trivulzio ha ritirato la richiesta di dimezzare l'assegno alla famiglia. E' possibile che proprio i documenti utilizzati per la causa di separazione siano stati il punto di partenza dell'inchiesta penale? «Lo escludo - risponde l'avvocatessa Bernardini De Pace - quello che noi avevamo raccolto lo abbiamo consegnato al dottor Di Pietro soltanto sabato, quando la signora Sala è stata interrogata come testimone. L'inchiesta era partita in modo autonomo». Ma la signora aveva capito quanti soldi avesse il marito e da dove provenivano? «Ma no. Quando ha saputo dell'arresto è rimasta stupefatta: sapeva che aveva denaro, ma non immaginava una cifra simile. E men che meno immaginava che avessero una provenienza illecita». A luglio scadranno i termini per il divorzio: forse solo allora Laura Sala (e non solo lei) potrà sapere come l'ex marito Mario Chiesa, reddito ufficiale poco più di settanta milioni l'anno, abbia messo insieme almeno undici miliardi e se sono davvero suoi o se non faceva il «cassiere» per qualcun altro. Proprio questo vogliono scoprire gli inquirenti che adesso hanno concentrato le indagini sull'attività di alcune società che hanno acquistato immobili del Trivulzio: erano collegate a Chiesa? Proprio ieri, intanto, la procura ha lasciato scadere i termini per la direttissima: nessun processostralcio sulla tangente da sette milioni. Susanna Marzolla «Voleva dimezzare l'assegno mensile poi mi ha sfrattata dall'appartamento dove vivevo. Così ho deciso di fargli pignorare lo stipendio» Ma per il legale della donna «L'inchiesta sul Trivulzio è scattata autonomamente prima della nostra causa» Mario Chiesa, presidente del Trivulzio e la moglie Laura Sala

Luoghi citati: Milano, Svizzera