Altissimo: attenti ai bidoni c'è chi bara sulla Riforma

Altissimo: attenti ai bidoni c'è chi bara sulla Riforma UN PARTITO A FIANCO DEL PRESIDENTE Il segretario pli: la de vuole un sistema che la renda eterna, il pds è confuso, il psi generico Altissimo: attenti ai bidoni c'è chi bara sulla Riforma ROMA. Mai come stavolta l'elettorato è indecifrabile: on. Altissimo dica la verità, queste elezioni fanno paura al pli del 2 per cento? Paura? No, assolutamente no. Anzi. Nel 1987 i giornalisti che incontravo mi dicevano: non farete il quoziente. Ci davano spacciati. Abbiamo fatto il quoziente allora e ne faremo di più questa volta. E comunque questa domanda, stavolta, non me l'ha ancora posta nessuno. Le campagne elettorali si giocano anche sulla capacità di trasmettere un messaggio forte all'opinione pubblica: il vostro quale sarà? Non comprate i bidoni. I bidoni? Sì, prendiamo il tema della riforma elettorale. Sentiremo dei caroselli, nei quali si inviterà a votare de, psi, pds, persino pri, in nome della Grande Riforma. E invece vai a vedere sotto e cosa scopri? Che la de non ha proposto niente, o meglio: ha una proposta per eternizzare la propria posizione di privilegio. Scopri che il pds ha una proposta confusa e sulla questione della democrazia diretta non dice nulla. I socialisti fanno una generica affermazione per l'elezione diretta del Capo dello Stato. Craxi, nell'intervista a «La Stampa», ha ripreso quella proposta. Sì, ma il psi non specifica mini- inamente cosa vuol dire con quell'affermazione, che è genericamente pericolosa. E il pli cosa propone? E' l'unico partito che ha depositato in Parlamento un pacchetto complessivo di proposte di riforma. Noi siamo per la democrazia diretta: sia il cittadino a scegliere i propri rappresentanti. Quindi: collegi uninominali a doppio turno. Al primo si presenta chi vuole, al secondo soltanto i candidati che hanno superato il 12,5%. Fra questi viene scelto quello che ottiene la maggioranza. I vantaggi? Con distretti che sarebbero di 50- 60.000 elettori, avremmo il deputato di quartiere. Quindi, se il deputato scelto si rivela un mascalzone o un lavativo, i 60,000 del distretto alla fine della fiera lo cacciano via. E lo stesso vale per l'elezione del sindaco, del Capo dello Stato. Lo scontro politico vero è tra questa concezione e chi - de, pds e, per quello che ho capito, il pri - vuole una democrazia mediata: i partiti abbiano ancora la delega per fare quel che vogliono. Moro nel '76 disse che mai avrebbe fatto il governo con l'appoggio dei comunisti e poi l'ha fatto. A Roma abbiamo visto Garaci, de, prendere il doppio dei voti di Carraro e poi Carraro è diventato sindaco di Roma. Già, ma se Craxi diventerà presidente del Consiglio dopo una trattativa con la de, non pensa che i fautori della democrazia diretta avranno meno carte da giocare? Se Craxi commetterà l'errore di abbandonare il disegno della riforma per garantirsi la titolarità della guida del Paese, perderebbe una grandissima occasione. Non credo sia questa la sua volontà, ma se facesse una cosa del genere, si perderebbe. Questo Paese non si governa più con le vecchie regole. Sulle privatizzazioni vi siete impuntati e l'ayete spuntata: cosa altro proponete per la ripresa economica? Drastica riduzione della spesa pubblica, grande recupero di efficienza nei grandi network dei servizi, forte incentivazione nella vendita dei beni pubblici, regionalismo fiscale. E non bisogna aumentare la tassazione diretta. Voi avete sostenuto Cossiga a spada tratta: quanta convinzione e quanto calcolo elettorale? C'è una contraddizione di voi giornalisti: tutti i giorni scrivete male del Presidente e poi sapete che la gente ha grande simpatia per le sue posizioni. Quando non siamo d'accordo con Cossiga, lo diciamo, come è avvenuto sul caso Curcio o sulle misure eccezionali per l'ordine pubblico. Ma con Cossiga abbiamo avuto una importante convergenza sull'analisi della situazione politica italiana e sui rimedi da portare. Ci sarà un effetto Cossiga sulle elezioni? E se ci sarà, chi penalizzerà e chi avvantaggerà? Molto difficile dirlo. Penso che qualche problema lo avrà la de. E il pli? Quale risultato considererebbe un successo e quale un insuccesso? Non rispondo per motivi scaramantici. Credo che il pli ricomincerà ad avere un buon risultato. Non voglio togliere un solo voto alla de, ma spero che tornino a casa quei milioni di voti liberali che nel '46-47 si sono rifugiati da quella parte. Voglio riportare a casa il maltolto. Niente cifre, ma le sarà capitato di pensare: se confermiamo il 2,1 per cento... Se confermiamo il 2,1 non è un successo. L'intraprendenza di La Malfa quanto vi infastidisce? I nostri elettorati sono sempre stati in aree di concorrenza. Ora ancora di più, da quando il pri ha abbandonato la politica delle nazionalizzazioni e si è convinto delle privatizzazioni. Ma io non ho capito che cosa vuole La Malfa: non ho capito questa storia del partito che non c'è e dell'opposizione di centro. Capivo l'opposizione di centro che fecero i liberali nel 1960 e che durò 20 anni. Fuori dal governo e fuori dalla maggioranza per contrastare i socialisti. Ma La Malfa non formula alternative eli governo. Incomprensibile. Se Cossiga non sarà in corsa, chi è il vostro candidato per il Quirinale? Se avessimo un candidato, non lo tireremmo fuori. Per non bruciarlo. In ogni caso il criterio di scelta sarà la volontà di autoriforma del sistema. E quindi, in questa ottica, meglio Craxi di Spadolini? Mica pretenderà che io le risponda... Fabio Martini «Milioni di voti liberali nel '48 finirono alla de: è ora che tornino» «La Malfa? Non riesco a capire che cosa propone» Renato Altissimo, segretario del pli. «Siamo per la democrazia diretta; è il cittadino che deve scegliere».

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