Il Politecnico batte Tokyo

Il Politecnico batte Tokyo Venduto anche ai giapponesi un programma per computer Il Politecnico batte Tokyo // software messo a punto dai docenti di Elettronica Costa 50 milioni, ha progettato il satellite italiano Torino e il suo Politecnico vendono elettronica anche ai giapponesi. Impresa non semplice: è quasi come piazzare gelati agli eschimesi. Una delle ultime aziende che ha acquistato il software Topsim (acronimo di Torino Politecnico Simulator) è la nipponica Mitsubishi. Rappresentanti della grande industria del Sol Levante, che opera anche nel settore aerospaziale, hanno già acquistato dal dipartimento di Elettronica diretto dal professor Valentino Castellani il pacchetto di programmi Topsim. Finora, grazie alla sola pubblicazione della ricerca made in Torino sulle riviste scientifiche, il Poli è riuscito a esaudire le richieste di 53 industrie o centri di ricerca europei, americani e giappionesi, con un introito di una cinquantina di milioni per ogni programma ceduto. E' difficile tradurre per i non addetti ai lavori quello che il Topsim, sviluppato in dieci anni di lavoro su contratto dell'Esa (Agenzia spaziale europea), ha in più rispetto ad altri software. Gli specialisti del Poli chiariscono che la loro «creatura» immateriale serve per l'analisi e il progetto di complessi sistemi di telecomunicazioni: collegamenti con satelliti e radiomobili, ponti radio, eccetera. Il modello messo a punto dai professori Pent, Castellani, Lo Presti, Elia e dall'equipe di telecomunicazioni ha incontrato tanto successo per un motivo, come chiarisce Castellani: Topsim non è solo un programma che simula un'operazione, è un prototipo preoperativo. Aggiunge il docente: «E' uno dei due-tre prodotti europei del settore in grado di competere con analoghi software americani». Topsim ha progettato, per citare un esempio, il satellite italiano Italsat, lanciato per le telecomunicazioni; il Centro ricerche Rai di Torino sta mettendo a punto la tv ad alta definizione grazie all'«assistenza» del software made in Politecnico. A scorrere l'elenco dei fruitori di Topsim troviamo le francesi Mata, Aérospatiale, Alcatel, la sve¬ dese Saab Space, la finlandése Nokia Telecomunications; la Philips, la Telettra Espanola, la statunitense Grumman Aerospace Corporation, l'inglese British National Space Centre e l'israeliana Technion. Il prodotto, alla sua quarta «versione», ha raggiunto un grado di affidabilità da assicurare un sicuro investimento per un'industria. Tanto che nell'ateneo si sta valutando l'opportunità di affidare ad un ente autonomo la gestione commerciale del software. I circa 600 docenti impegnati nell'attività didattica, oltre a badare ai quasi 18 mila iscritti, non hanno molto tempo né voglia di pensare anche alle committenze esterne. Preferiscono dedicare ore e risorse alla ricerca, ad assistere i giovani studiosi, uno dei quali è venuto da un'università giapponese per specializzarsi in elettronica con il prof. Pent, ritenuto fra i migliori ricercatori al mondo. E se nell'ateneo qualcuno dice scherzosamente che l'ospite giapponese è venuto per copiare il software torinese, i docenti rispondono che non temono simili rischi: il Topsim - ribattono - è un pacchetto aperto e ognuno può farlo crescere in base ad esigenze particolari. Come un'auto, può essere personalizzato. Guido J. Paglia Il professor Valentino Castellani

Persone citate: Castellani, Lo Presti, Pent, Space, Valentino Castellani

Luoghi citati: Tokyo, Torino